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Siria, leader occidentali: "Ad Aleppo serve cessate il fuoco immediato"

07 dicembre 2016 | 15.06
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

I leader di Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti e Canada chiedono "un cessate il fuoco immediato" ad Aleppo est. In una dichiarazione congiunta sottolineano "l'urgente necessità adesso di un immediato cessate il fuoco per permettere alle Nazioni Unite di portare assistenza umanitaria alla popolazione di Aleppo est e di fornire soccorsi umanitari a quello che stanno fuggendo". "L'opposizione ha accettato il piano in quattro punti dell'Onu per Aleppo e anche il regime deve farlo" e lo deve fare "con urgenza per alleviare l'atroce situazione ad Aleppo", si legge nella dichiarazione dei sei leader, nella quale si fa appello anche a Russia e Iran perché "usino la loro influenza per far sì che questo accada".

I sei Paesi denunciano infine "il disastro umanitario che sta avvenendo sotto i nostro occhi: circa 200mila civili, tra cui molti bambini, ad Aleppo est non hanno cibo e medicinali, Aleppo è soggetta a bombardamenti ed attacchi di artiglieria quotidiani da parte del regime siriano, sostenuto da Russia e Iran". "Non vengono risparmiati scuole e ospedali - prosegue la dichiarazione - Anzi, sembrano essere l'obiettivo di attacchi in un tentativo di sfinire la popolazione. Le immagini dei bambini che muoiono spezzano il cuore". "Condanniamo le azioni del regime siriano e dei suoi sostenitori stranieri, in special modo la Russia - concludono - per il blocco agli aiuti umanitari e condanniamo fortemente gli attacchi del regime siriano che hanno devastato strutture civili e mediche e usano barili bomba e armi chimiche".

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I leader minacciano inoltre nuove sanzioni contro il regime di Damasco. "Invitiamo tutte le parti in Siria a rispettare il diritto umanitario internazionale, compresa la Convenzione di Ginevra", si legge in una dichiarazione congiunta dei sei Paesi, nella quale si ricorda che il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha parlato di "crimini di guerra commessi in Siria". "Non ci deve essere impunità per i responsabili - scandiscono i leader - Chiediamo all'Onu di indagare" sulle notizie in proposito e "di raccogliere le prove perché coloro i quali commettono crimini di guerra siano ritenuti responsabili. Siamo pronti a considerare misure restrittive aggiuntive contro individui ed entità che agiscono per o per conto del regime siriano".

"Il rifiuto del regime di impegnarsi in un processo politico serio sottolinea anche la riluttanza di Russia e Iran a lavorare per una soluzione politica, nonostante le loro assicurazioni contrarie". E' quanto denunciano anche in una nota congiunta i leader di Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati e Uniti e Canada, sottolineando come Mosca "stia bloccando il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che è così incapace di fare il suo lavoro e mettere fine alle atrocità". "Noi - continuano i sei - sosteniamo gli sforzi dell'inviato speciale dell'Onu Staffan De Mistura per la ripresa del processo politico attraverso i negoziati. Solo un accordo politico può portare la pace alla popolazione in Siria".

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