Centinaia di persone sono state prese in ostaggio dai militanti dello Stato islamico (Is) nel corso di un attacco contro il villaggio di Tell Tamer, nella Siria nordoccidentale. Lo ha riferito l'Adfa, un'organizzazione che promuove la protezione dei caldei e degli assiri, secondo la quale i jihadisti hanno separato le donne e i bambini dagli uomini, che sono stati portati sulle vicine montagne di Abd al-Aziz. Stando al sito di Newsweek, le donne sono invece rimaste a Tell Tamer e sono sotto stretta sorveglianza.
A dare la notizia dell'attacco è stato uno degli ostaggi, che è riuscito a contattare un parente in Canada che, a sua volta, ha informato l'Adfa. "Molti di loro (degli ostaggi, ndr) hanno parenti in Germania e Svezia", ha dichiarato a Newsweek Nuri Kino, il fondatore dell'organizzazione.
Kino ha spiegato di aver tentato con il suo staff di raggiungere telefonicamente gli abitanti di Tell Tamer. "Ci ha risposto un militante dell'Is dicendoci che non più dobbiamo più chiamare dal momento che non possiamo fare nulla per la loro situazione", ha precisato l'Adfa in una nota.
Secondo il magazine americano, l'organizzazione che fa capo ad Abu Bakr al-Baghdadi ha chiesto ai combattenti curdi il rilascio di alcuni suoi militanti in cambio della liberazione degli abitanti di Tell Tamer, minacciando di uccidere tutti gli uomini presi in ostaggio, che si ritiene siano oltre 100, se lo scambio non dovesse concretizzarsi.
Non è chiaro quanti miliziani dell'Is abbiano preso parte all'assalto al villaggio. Secondo Kino, che cita alcuni testimoni, i jihadisti sono entrati a Tell Tamer "in forze". Gli abitanti del villaggio sono in gran parte cristiani e stando ad alcune fonti sui social media l'Is avrebbe bruciato un'antica chiesa durante l'operazione.
L'attacco è stato sferrato ieri mattina. Da allora, i ribelli siriani e le forze curde stanno tentando di liberare Tell Tamer. Kino ritiene che anche l'esercito regolare abbia offerto aiuto.
