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Siria sotto attacco, missili contro Is da navi russe. Usa: "Non ci stiamo"

07 ottobre 2015 | 10.29
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Foto di repertorio (Infophoto)
Foto di repertorio (Infophoto)

Si intensifica l'operazione militare in Siria. Quattro navi della Marina russa dispiegate nel Mar Caspio hanno lanciato missili contro le postazioni dello Stato islamico in Siria. Lo ha annunciato il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, precisando che dall'avvio dei raid, esattamente una settimana fa, sono stati colpiti 112 obiettivi.

"Quattro navi - ha detto Shoigu, parlando in tv - hanno sparato 26 missili da crociera contro 11 obiettivi. Secondo i centri di controllo, tutti gli obiettivi sono stati distrutti e non ci sono stati danni per obiettivi civili". Il ministro ha precisato che i missili sono stati lanciati da una distanza di 1.500 chilometri.

In una dichiarazione all'agenzia di stampa Sputnik, l'ambasciatore siriano a Mosca, Ryad Haddad, ha affermato che circa il 40% delle infrastrutture dell'Is in Siria è stato distrutto dall'inizio dei raid aerei russi sul Paese arabo. "Inoltre - ha precisato - sono stati uccisi molti terroristi. Ora stanno ripiegando verso il confine turco, in quanto questo Paese tradizionalmente ha fornito loro protezione".

L'annuncio dei missili dal Mar Caspio è arrivato dopo che l'esercito del regime siriano ha dato il via a un'operazione di terra contro le aree controllate dai ribelli nel Rif di Hama, nella Siria centrale, con la copertura aerea russa e dei jet del regime. A darne notizia è stata la tv libanese al-Mayadeen, vicina alle milizie del movimento sciita libanese Hezbollah, che combattono in Siria al fianco delle forze del regime di Bashar al-Assad.

Mosca ha annunciato di essere pronta a stabilire contatti con l'Esercito Libero Siriano, uno dei principali gruppi armati dell'opposizione moderata in Siria, per trovare una soluzione politica al conflitto nel paese arabo. "Siamo pronti a stabilire dei contatti con questa struttura - si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo - con l'obiettivo di discutere la possibilità della sua implicazione per l'avvio di un processo di soluzione politica della crisi siriana, attraverso trattative fra il governo e l'opposizione patriottica".

Carter: strategia russa sbagliata, non collaboriamo - Il segretario alla Difesa Usa Ashton Carter ha smentito le voci di una presunta collaborazione con Mosca nell'ambito delle operazioni militari anti Is in Siria. "La Russia sta seguendo una strategia sbagliata e continua a colpire obiettivi non Is. E' un errore", ha detto il numero uno del Pentagono nel corso della conferenza stampa a Roma con il ministro della Difesa, Roberta Pinotti. "Non cooperiamo con la Russia perché sta continuando a seguire una strategia errata", ha sottolineato Carter. L'unica forma di collaborazione, ha chiarito il segretario alla Difesa statunitense, riguarda il "canale aperto" di comunicazione per garantire la sicurezza dei piloti che prendono parte alla campagna aerea nei cieli della Siria.

Parlando ai giornalisti alla vigilia della riunione dei ministri della Difesa della Nato, l'ambasciatore americano alla Nato, Douglas Lute, ha osservato che in appena una settimana la Russia ha attuato "un impressionante" dispiegamento di forze nella sua base navale di Tartous e in quella di Latakia in Siria, ricordando appunto come vi siano "oltre 10 navi russe, cosa che è un po' fuori dall'ordinario" nel Mediterraneo orientale.

Turchia pronta a incontrare Russia su violazioni spazio aereo - Sul versante turco, gli ufficiali dell'esercito di Ankara sono ''pronti a incontrare'' le loro controparti di Mosca per avere ''spiegazioni'' sulle recenti violazioni dello spazio aereo turco da parte di aerei militari russi e per trovare le misure atte a evitare ulteriori incidenti simili. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri turco Tanju Bilgic.

La Turchia non vuole che dal conflitto in Siria nasca una crisi tra la Russia e la Nato né una disputa tra Ankara e Mosca, ha sottolineato il premier Ahmet Davutoglu, avvertendo comunque che la Turchia, membro dell'Alleanza, non scenderà a compromessi sulla sicurezza dei suoi confini e del suo spazio aereo. Le parole di Davutoglu, trasmesse dalla tv turca, arrivano dopo che ieri il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva messo in guardia Mosca affermando che "se la Russia dovesse perdere un'amica come la Turchia, con cui ha collaborato molto, perderebbe moltissimo".

Solo due raid russi su 57 effettuati in Siria hanno colpito obiettivi dei jihadisti del sedicente Stato Islamico ha denunciato Davutoglu. Il primo ministro ha aggiunto che nelle restanti operazioni sono stati colpiti i ribelli "moderati", gli unici a combattere contro l'Is nel nordovest della Siria.

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