Il regime siriano di Assad ha usato armi chimiche contro i ribelli lo scorso 27 marzo. Lo sostiene una fonte della sicurezza israeliana citata dal Jerusalem Post, secondo la quale il mese scorso è stata usata contro ribelli ad Harasta, vicino a Damasco, una sostanza chimica non letale, che "neutralizza ma non uccide".
La fonte israeliana ha sostanzialmente confermato quanto già denunciato da ribelli siriani e fonti mediche, che però parlano di due attacchi nell'arco di pochi giorni. Secondo il sito Siria Deeply, che cita medici sul terreno, vi furono 25 feriti. Un'altra fonte parla di quattro morti. A quanto afferma la Syria American Medical society citata dal Syria Deeply, un sito basato a New York, le persone colpite soffrono di "allucinazioni, polso accelerato, difficoltà respiratorie, e in alcuni casi soffocamento".
Secondo le valutazioni della sicurezza israeliana, la Siria ha distrutto la maggior parte dei suoi centri di produzione delle armi chimiche e sta trasferendo le armi chimiche dai siti di stoccaggio al porto di Latakia, dove vengono caricate a bordo di navi per la loro distruzione in ottemperanza agli accordi internazionali. Israele monitora strettamente il processo di smantellamento dell'arsenale chimico siriano per verificare che non vi siano tentativi segreti di mantenere alcune armi chimiche sotto il proprio controllo.
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