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Siria: video mostra esecuzione ostaggio libanese di al-Nusra

20 settembre 2014 | 12.55
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Foto d'archivio
Foto d'archivio

I jihadisti siriani del Fonte al-Nusra hanno diffuso un video che mostra l'esecuzione di un soldato libanese e nel quale minacciano l'uccisione di un altro dei militari che tengono in ostaggio. Lo riporta l'agenzia turca Anadolu, secondo la quale il video mostra l'uccisione di Mohammad Hammieh con un colpo alla testa, mentre un suo commilitone, Ali al-Bazzal, chiede alla sua famiglia di mobilitarsi e convincere il governo di Beirut a negoziare, o sarà lui la seconda vittima.

Ieri il Fronte al-Nusra aveva annunciato tramite un account Twitter di aver ucciso Hammieh, spiegando che il militare "è colui che ha pagato il prezzo" dei tentativi di Hezbollah di ostacolare i negoziati tra sequestratori e governo di Beirut, nonché degli "arresti di civili e dei bombardamenti nel Qalamoun", sul confine siro-libanese, da parte dell'esercito di Beirut. Poco dopo la pubblicazione del tweet, tuttavia, il padre di Hammieh aveva dichiarato in una conferenza stampa che le notizie sulla sua uccisione erano una falsità.

"Funzionari della sicurezza e del governo - aveva spiegato Maarouf Hammieh nel suo villaggio di Taraya - ci hanno detto che le notizie sulla morte di mio figlio sono false e fanno parte di una strategia di minaccia e intimidazione". "Ma se queste notizie dovessero essere vere - aveva aggiunto l'uomo - ritengo il governo responsabile, perché è stato deliberatamente lento e poco serio nei negoziati".

I jihadisti hanno in mano 22 tra soldati e poliziotti di Beirut, Is ne ha già decapitati due

Il Fronte al-Nusra e l'altro gruppo jihadista attivo in Siria, lo Stato islamico (Is), tengono in ostaggio almeno 22 libanesi, tra soldati e poliziotti, catturati lo scorso mese in alcuni scontri con le forze di Beirut nella località di Arsal, nei pressi del confine con la Siria. Per il loro rilascio chiedono la liberazione di alcuni prigionieri islamici detenuti nel carcere di Roumieh.

Martedì scorso, in seguito ad alcuni attacchi delle milizie di Hezbollah contro un campo profughi siriano ad Arsal, a una campagna di arresti nella zona che ha fatto finire in manette circa 200 persone e al fallimento delle prime fasi dei negoziati con il governo libanese (che si svolgono con la mediazione di una delegazione del Qatar), il Fronte al-Nusra aveva minacciato di uccidere il primo ostaggio, identificandolo con il nome di Mohammad Hammieh.

Nei giorni precedenti, come segno di buona volontà rispetto ai negoziati, il Fronte al-Nusra aveva rilasciato sette dei suoi ostaggi, mentre lo Stato islamico, che si contraddistingue per una strategia più violenta e spietata, ne aveva decapitati due dei suoi.

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