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Lavoro: sit-in dipendenti Auchan e Mercatone Uno alla Camera, migliaia a casa

15 aprile 2015 | 15.02
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"A 15 giorni dall'approvazione del jobs act - dice Fabio Luciano, dipendente della catena di grande distribuzione alimentare - ci hanno detto che 1.100 dipendenti rischiano di tornare a casa"

(Palazzo Montecitorio) INFOPHOTO - INFOPHOTO
(Palazzo Montecitorio) INFOPHOTO - INFOPHOTO

Dipendenti di Auchan e Mercatone Uno in piazza Montecitorio contro il rischio licenziamento, con indosso le loro uniformi e pronti a dare battaglia per non perdere il loro posto di lavoro. "A 15 giorni dall'approvazione del jobs act - dice Fabio Luciano, dipendente della catena di grande distribuzione alimentare - ci hanno detto che 1.100 dipendenti rischiano di tornare a casa. Parlano di perdite, vogliono recuperare il presunto calo di fatturato sulla pelle dei lavoratori".

Per evitare i 1.100 licenziamenti, "ci hanno proposto il taglio della 14esima e di rinunciare a un livello. E' un 'assurdità - dice Luciano - parliamo di persone che guadagnano 700-800 euro l'anno, lavorano sei giorni su 7, comprese le domeniche che raramente vengono concesse come giorno di riposo".

Al Mercatone Uno, catena italiana di arredamento, le cose non vanno meglio. "Su 79 punti vendita - dice Ilaria Lazzaris, una delle dipendenti del negozio di Roma - 34 sono in svendita. Sono 3.900 i dipendenti che rischiano di restare senza lavoro. Il punto vendita di Roma è uno di quelli che potrebbe chiudere a breve i battenti, nonostante i 12 milioni di fatturato l'anno". "La verità - sostiene un gruppo di dipendenti - è che vogliono vendere ai cinesi, ci sono già contatti con la proprietà. Se poi noi perdiamo il lavoro, sai a loro che gli frega...".

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