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Motomondiale: Sky VR46 col tridente, Fenati 'siamo da titolo'/Adnkronos

29 febbraio 2016 | 19.02
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Romano Fenati, pilota del Tean Sky Vr46
Romano Fenati, pilota del Tean Sky Vr46

Un tridente 'made in Italy' per puntare al titolo in Moto3. Il team Sky VR46 si presenta con grandi ambizioni al via della nuova stagione. La squadra nata dal connubio fra Valentino Rossi e l'emittente satellitare si appresta a tornare in pista per il suo terzo Mondiale nella classe minore e prima della nuova avventura in Moto2 nel 2017. Un salto di categoria che Romano Fenati spera di compiere dopo avere conquistato il primo titolo iridato della sua carriera. Il marchigiano è la punta di diamante della squadra guidata dal team manager Pablo Nieto, presentata oggi insieme alla nuova moto Ktm all'autodromo di Franciacorta. Con Fenati e Andrea Migno (anch'egli confermato dopo la scorsa stagione fra luci e ombre) quest'anno ci sarà anche il 16enne Nicolò Bulega. Un'arma in più da sfruttare per fare squadra contro la solita armata spagnola e gli altri piloti emergenti della Moto3.

"Abbiamo fatto un bel lavoro quest'anno e ora dobbiamo metterlo a frutto. Possiamo metterci in testa di lottare per il titolo", non si nasconde Fenati, che ha già maturato un buon feeling con la moto evoluzione di quella usata nella seconda metà della scorsa stagione. "Cambiano pochissime cose, sono contento e molto positivo perché è più semplice ripartire da una base simile. Ai prossimi test capiremo meglio come sono messi gli altri e soprattutto la Honda, ma quello che conta è la prima gara in Qatar -dice Fenati-. I rivali? Vanno tutti forte, ma quelli più pericolosi sono gli spagnoli Navarro e Mir e il francese Quartararo. Poi ci siamo noi italiani, che spacchiamo: Antonelli e Bastianini su tutti".

E ovviamente lo stesso Fenati: "In questi anni ho affinato il mio talento, mi sono dato un metodo di lavoro. Diciamo che mi sono modernizzato -spiega il marchigiano-. Prima andavo un po' più alla buona, magari mi dimenticavo anche la valigia a casa. Invece ora sono più professionale, sono diventato grande. Il Mondiale? Si prova sempre a vincere, altrimenti non avrebbe senso prendere la licenza". Se Fenati vola alto, Migno va alla ricerca di una maggiore continuità: "Valentino insegna: mai fare il capanno. Dalle mie parti si dice così quando, dopo un risultato deludente, ti avvilisci -dice il pilota di Cattolica-. Spero sia un anno positivo, conoscere già tutte le piste mi darà un vantaggio rispetto a chi non ci ha mai corso. Non dovrò lasciare mai niente al caso".

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