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Smantellata rete di pedofili, perquisizioni in sei regioni

23 ottobre 2020 | 09.07
LETTURA: 3 minuti

Denunciate 13 persone che acquistavano materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori

Fotogramma
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La Polizia Postale ha smantellato una rete di pedofili denunciando 13 persone per divulgazione, cessione e detenzione di ingente quantità di immagini video e foto pedopornografiche. I presunti pedofili acquistavano materiale prodotto mediante lo sfruttamento sessuale di minori anche di 13 anni. Rinvenute numerose chat in cui i presunti pedofili si scambiavano materiale.

La vasta operazione, denominata 'Pepito', ad opera della Polizia Postale di Trieste e Udine, coordinata dal Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma e disposta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, ha portato all'esecuzione di 11 decreti di perquisizione in 6 regioni italiane e a alla denuncia di 13 persone, responsabili di detenzione di immagini video e foto pedopornografiche.

Dietro l'operazione della Polizia Postale c'è stata una attività di indagine particolarmente complessa. Ha visto impegnate le unità specializzate del Compartimento della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia e si è sviluppata attraverso il costante monitoraggio della rete internet che, con la meticolosa analisi dei dati informatici ha portato all’emersione di chat e commenti all’interno di comunità virtuali sui file pedopornografici che coinvolgevano ragazze molto giovani. In particolare sono state rilevate richieste da parte di alcuni utenti di informazioni sulle ragazze: nazionalità, età, nome, tipologia e visione degli atti sessuali.

Sono state individuate pagine del servizio di pagamento digitale e trasferimento di denaro e alcuni forum con discussioni sulla Bibbia 3.0, un catalogo di immagini e video a carattere pornografico e pedopornografico di cui gli internauti dietro pagamento richiedevano lo scaricamento digitale.

Il Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, attraverso forme di collaborazione internazionale e richieste di rogatorie alle autorità giudiziarie statunitensi è riuscito a sviluppare numerose transazioni finanziarie dei conti PayPal e a identificare sia il gestore del sito che forniva le immagini pedopornografiche sia gli utenti che avevano richiesto, ottenuto e pagato il materiale pedopornografico.

La lunga e capillare attività di indagine degli investigatori di Trieste e Udine ha consentito di dare un nome ai nickname utilizzati in rete dai pedofili portandoli allo scoperto e fuori dall’anonimato della rete.

Le perquisizioni personali locali e sui sistemi informatici, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trieste, sono state eseguite in Campania, Emilia Romagna, Marche, Lombardia, Piemonte e Veneto ed hanno portato al sequestro di telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer e account di email. Durante le perquisizioni venivano inoltre rinvenuti alcuni account utilizzati dagli indagati per la richiesta di materiale pedopornografico e ulteriore materiale illecito custodito sui supporti informatici, sottoposti a sequestro.

Quella di oggi è l’ennesima attività portata a termine dalla Polizia Postale che, effettua il monitoraggio H24 della rete internet a salvaguardia dei minori e di tutte le fasce deboli. "La prevenzione e il contrasto al fenomeno dello sfruttamento sessuale dei minori su internet, si attua a livello internazionale e vede costantemente in prima linea la Polizia Postale. Per questo motivo è di fondamentale importanza per tutti gli utenti - sottolinea la Polizia Postale - di segnalare eventuali contenuti illeciti rinvenuti sul web rivolgendosi al Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, sia mediante il Commissariato di P.S. Online www.commissariatodips.it (dove sono proposte linee guida e suggerimenti utili a contenere i rischi presenti in rete) sia attraverso le diverse Sezioni e Compartimenti di Polizia Postale presenti su tutto il territorio nazionale".

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