"Lo smart working a regime sarà qualcosa di diverso rispetto al lavoro da remoto che abbiamo visto durante il lockdown. Sarà un lavoro agile che prevede una gestione degli spazi differenti e un'organizzazione diversa delle modalità di lavoro". Così la ministra per la Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, ad Agorà, assicurando che "non sarà compromessa la produttività della Pubblica Amministrazione".
"Non prevediamo un lavoratore cinque giorni su cinque a casa, che quindi potrà stare dall'altro capo dell'Italia per lavorare", spiega la ministra, per la quale "il lavoro agile sarà meno massivo con differenziazioni date in capo ai dirigenti che diranno quali tipi di attività si possono svolgere in modo agile". Inoltre, aggiunge, "prevediamo una gestione degli spazi differenti, di luoghi comuni per lavorare in gruppo, la possibilità di lavorare una o due volte a settimana in dei locali appositi".
Per Dadone quindi, si trattera, "attraverso dei piani riorganizzativi e anche con le risorse che arriveranno dal Recovery, di riorganizzare una piccola percentuale di lavoratori in una modalità che tende a valorizzare il risultato". "Abbiamo ipotizzato un'innovazione organizzativa del lavoro. Siamo in linea con gli altri Paesi europei, anzi, quasi siamo capofila da questo punto di vista. Bisogna fare una grande azione di digitalizzazione per favorire i cittadini", conclude la ministra.