Washington, 7 feb. (Adnkronos/Washington Post) - Se Vladimir Putin ha fatto di tutto per sfruttare l'occasione offerta dai Giochi Olimpici di Sochi, impegnando una somma equivalente a 51 miliardi di dollari per fare di questa edizione la piu' grandiosa (o costosa) nella storia delle Olimpiadi invernali, la vigilia del grande appuntamento non e' stata occasione per l'ambasciata russa a Washington per organizzare - come e' stata sempre prassi per le ambasciate negli Usa dei paesi ospiti delle Olimpiadi - celebrazioni imponenti che facessero anch'esse da vetrina all'evento. Lo sottolinea il Washington Post, spiegando che l'ambasciatore Sergey Kislyak ha invitato circa 200 ospiti ad un party privato nella sua residenza questa mattina, escludendo pero' rigorosamente i media dall'evento. Nessun altro tipo di invito, conferenza o celebrazione e' stato organizzato al momento.
Il quotidiano americano cerca poi di spiegare i motivi di questa scelta, citando il rifiuto di molti alti esponenti della comunita' internazionale di prendere parte alle cerimonie a Sochi, il persistente timore legato a possibili attentati che spinge a mantenere un profilo basso, ma anche forse le tensioni legate al caso Snowden. O a spingere l'ambasciatore a ridurre le occasioni pubbliche e' stata, continua il giornale, forse una reazione agli articoli considerati non lusinghieri della stampa americana sulla Russia.
"Capisco come lavora la stampa qui", ha spiegato recentemente il diplomatico. "Devono avere temi caldi per essere letti. Non si tratta solo di un fenomeno americano. Ma io inizio ogni giornata lavorativa leggendo gli articoli sulla Russia dalla stampa che il mio staff mi prepara, e direi che non si tratta di una lettura incoraggiante".