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Rcs: soci al lavoro su lista per cda, finora nessuna decisione/Adnkronos

24 marzo 2015 | 21.10
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I lavori sulla lista quindi si protrarranno ancora, forse fino alla scadenza ultima, la mezzanotte di domenica 29 marzo. A quanto risulta allo stato, il presidente della Fieg Maurizio Costa, consigliere di amministrazione di Mediobanca e già amministratore delegato della Mondadori, resterebbe in pole position per la presidenza

GIOVANNI BAZOLI FOTO MATTEO BIATTA/INFOPHOTO - INFOPHOTO
GIOVANNI BAZOLI FOTO MATTEO BIATTA/INFOPHOTO - INFOPHOTO

Continuano i contatti tra i grandi azionisti di Rcs Mediagroup per comporre la lista dei consiglieri che siederanno nel board della società editoriale per il prossimo triennio. Sul tema "non è stata presa nessuna decisione finora", ha puntualizzato il presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa SanPaolo Giovanni Bazoli. Il banchiere ha spiegato di non essere "ancora messo nelle condizioni di poter esprimere l'orientamento della nostra banca".

Poche parole, quelle del presidente della Ca' de' Sass, ma chiare: la lista ancora non è completa e, finché non lo sarà, non c'è materia su cui esprimersi pubblicamente. I colloqui comunque tra i soci sono in corso, come Bazoli è parso confermare, rispondendo con un sorriso eloquente ai cronisti mentre prendeva l'ascensore per raggiungere un convegno sulla figura di Raffaele Mattioli, successore di Giuseppe Toeplitz alla guida della Banca Commerciale Italiana.

I lavori sulla lista quindi si protrarranno ancora, forse fino alla scadenza ultima, la mezzanotte di domenica 29 marzo. Alla maggioranza spettano sei nomi, molti dei quali saranno probabilmente nuovi, spiegano fonti vicine ai soci, mentre tre spettano alle minoranze. A quanto risulta allo stato, il presidente della Fieg Maurizio Costa, consigliere di amministrazione di Mediobanca e già amministratore delegato della Mondadori, resterebbe in pole position per la presidenza.

Pietro Scott Jovane dovrebbe rimanere amministratore delegato, avendo il sostegno del primo socio, Fca. Gerardo Braggiotti, amministratore delegato di Banca Leonardo, viene dato per sicuro tra i candidati in lista, ma l'indicazione non sarebbe arrivata da Torino, malgrado gli storici rapporti con il mondo Fiat. Il banchiere d'affari ha ottime relazioni sia con Intesa SanPaolo che con Marco Tronchetti Provera. Oggi Bazoli ha detto di stimare il fondatore di Banca Leonardo, senza tuttavia spingersi a confermare che faccia parte della lista ("Lo vedremo, lo vedremo", ha risposto).

Luca Garavoglia della Campari al momento, a quanto risulta, non sarebbe incluso nella lista, pur essendo considerato gradito ai soci torinesi. Laura Mengoni, dirigente dell'area Formazione, Scuola, Università e Ricerca di Assolombarda, e Teresa Cremisi hanno maggiori chance di riconferma, anche in virtù delle quote rosa. La proposta della lista sarebbe partita da John Elkann, presidente del primo azionista Fca, e viene affinata con il contributo di Mediobanca, che è tuttora socia di Rcs, cercando il confronto con tutti gli azionisti.

L'ad Alberto Nagel ha detto pubblicamente che il prossimo "dovrà essere un consiglio che, in via evolutiva rispetto agli ultimi due, sia maggiormente 'empowered' nell'affrontare e risolvere le tematiche che l'editoria pone, come pure il profilo finanziario dell'azienda. Una parte di questo lavoro il consiglio l'ha già fatta, quindi per noi è importante che ci sia una lista che abbia l'autorevolezza per porre mano alle tematiche evidenziate e che sia condivisa dai principali soci. Con queste due caratteristiche non faremo mancare il nostro sostegno".

I mal di pancia di alcuni soci sull'operato dell'amministratore delegato Jovane, ribaditi anche oggi dall'editore Urbano Cairo, sono uno dei punti da risolvere. Si era quindi proposto, a quanto si apprende, di fare di Costa un presidente con deleghe pesanti, ma l'amministratore delegato si sarebbe opposto, sottolineando la necessità di avere un solo capo azienda. La soluzione individuata sarebbe quella di istituire dei comitati interni con una serie di compiti, presieduti da Costa, un modo per ottenere una maggiore collegialità nella gestione.

Uno dei nodi principali, comunque, resta quello della direzione del Corriere della Sera. E qui il discorso si complica: a quanto si apprende, una prorogatio di Ferruccio De Bortoli, che recenti indiscrezioni di stampa tra l'altro descrivono come un nome in grado di mettere d'accordo tutto il centrosinistra per il prossimo candidato sindaco di Milano del centrosinistra dopo il 'gran rifiuto' di Giuliano Pisapia, sarebbe da escludere.

In più, spiegano alcune fonti, il direttore della Stampa Mario Calabresi, molto stimato da John Elkann e con il cursus honorum adatto (tra le altre cose è stato corrispondente da Washington), avrebbe fatto un passo indietro. Il prossimo direttore dovrà probabilmente accompagnare il risanamento dei conti, operazione che di rado risulta indolore. Non è detto che la trattativa sulla lista si risolva con il nome del prossimo direttore del Corriere, ma è possibile che almeno una rosa di nomi si accompagni alla lista dei candidati al consiglio.

E' infine nelle possibilità che una lista di minoranza venga presentata da Assogestioni, ma per farlo occorre raggiungere il quorum (2,5% del capitale) e nel caso di Rcs non c'è ancora la certezza di riuscirci, spiegano fonti finanziarie. Se alla fine della settimana saranno apportate quote a sufficienza in sostegno alla lista, allora è probabile che venga depositata.

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