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Calcio: 'soldi in paradisi fiscali', Messi rischia nuovi guai in Spagna

27 gennaio 2015 | 19.10
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Dopo l'accusa di presunta frode fiscale sui ricavi derivanti dallo sfruttamento della propria immagine, l'astro argentino del Barcellona è finito nel mirino della Guardia Civil per alcune gare di beneficenza disputate nel continente americano tra il 2012 e il 2013

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Leo Messi rischia nuovi guai con la giustizia spagnola. Dopo l'accusa di presunta frode fiscale sui ricavi derivanti dallo sfruttamento della propria immagine, l'astro argentino del Barcellona è finito nel mirino della Guardia Civil per alcune gare di beneficenza disputate nel continente americano tra il 2012 e il 2013. Stando a quanto riporta El Pais, gli inquirenti sospettano che i soldi incassati con le partite presentate come 'Messi e i suoi amici contro il resto del Mondo' siano stati trasferiti in paradisi fiscali con sede nei Caraibi e ad Hong Kong.

Lo scorso giugno la Guardia Civil interrogò Guillermo Marin, l'uomo d'affari argentino che organizzò le partite benefiche di Messi in Messico, Colombia, Perù e Stati Uniti e che rappresentò il giocatore in quelle occasioni. Durante l'interrogatorio, Marin sarebbe caduto più volte in contraddizione. Dopo avere sostenuto che Messi non aveva ricevuto denaro per la partecipazione alle amichevoli, in un secondo momento l'impresario riconobbe che il giocatore aveva intascato 50mila dollari per ogni partita giocata, per un totale di 300mila.

Messo sotto torchio dagli uomini della Guardia Civil, Marin avrebbe infine ammesso di avere trasferito una somma di denaro presso un conto corrente della First Caribbean International Bank di Curacao, uno dei paradisi fiscali dei Caraibi, intestato alla società Mandatos Valneg.

Gli inquirenti ora indagano per risalire al vero intestatario del conto. Marin si è infatti limitato a spiegare che questo è gestito da "avvocati di quel paese", che spesso operano nei paradisi fiscali come prestanome. Sempre secondo El Pais, gli investigatori avrebbero scoperto che la somma inviata a Curacao è molto più alta rispetto ai 300mila dollari di cui ha parlato Marin e che solo le due partite giocate da Messi in Colombia avrebbero generato cinque versamenti sul conto di Curacao per un totale di oltre un milione di euro.

I bonifici sarebbero stati disposti dallo stesso Marin per conto della società Total Conciertos. La Guardia Civil sospetta inoltre che altri trasferimenti sospetti di denaro siano stati effettuati tramite un conto ad Hong Kong: alcuni testimoni, sentiti nell'ambito dell'inchiesta, avrebbero infatti parlato di "quattro meloni", ovvero quattro milioni di dollari, che Messi avrebbe ricevuto per questi incontri. La star blaugrana è obbligato a pagare le tasse in Spagna, essendo residente a Barcellona, e occultare al fisco una cifra superiore ai 120mila euro fa scattare l'accusa di delitto fiscale.

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