Nel 2013 il debito pubblico italiano si è attestato al 132,6% rispetto al Pil, in aumento rispetto al 127% dell'anno precedente. In termini assoluti il debito sovrano è aumentato dai 1.989 miliardi di euro del 2012 ai 2.069 miliardi dello scorso anno. E' quanto emerge dall'ultimo rapporto dell'Eurostat sui deficit e i debiti pubblici dei Paesi della Ue. Il debito pubblico italiano è il secondo nell'Unione europea dopo quello della Grecia.
Il deficit pubblico rispetto al Prodotto interno lordo si è attestato al 3%, invariato rispetto all'anno precedente, ma in calo a confronto del 3,7% del 2011 e del 4,5% del 2010.
Quanto agli Stati dell'area euro e e dell'Unione europea, nel 2013 il deficit pubblico è diminuito in termini assoluti, ma il debito sovrano ha continuato ad aumentare in entrambe le aree. Secondo i dati dell'Eurostat, il rapporto deficit/Pil dei Paesi dell'eurozona è sceso dal 3,7% del 2012 al 3,0% dello scorso anno, mentre per gli Stati Ue è diminuito dal 3,9% al 3,3%.
Nell'area euro il debito pubblico sul Pil è aumentato dal 90,7% del 2012 al 92,6% alla fine del 2013 e nella Ue a 28 è salito dall'85,2% all'87,1%. Fra gli Stati membri il Lussemburgo (+0,1%) ha registrato un attivo di bilancio, la Germania era vicina all'equilibrio e dieci Paesi hanno registrato deficit superiori al 3%, fra cui Slovenia (-14,7%), Grecia (-12,7%), Irlanda (-7,2%), Spagna (-7,1%) e Regno Unito (-5,8%). I Paesi più virtuosi sul rapporto debito Pil sono stati l'Estonia (10%), la Bulgaria (18,9%) e il Lussemburgo (23,1%). Sedici Paesi membri hanno registrato un rapporto superiore al 60%, fra cui Grecia (175,1%), Italia (132,6%), Portogallo (129%) e Irlanda (123,7%).
