E' iniziato il conto alla rovescia per lo spegnimento dell'altoforno della Lucchini di Piombino che stanotte o al massimo domani pomeriggio entrerà in stand by. Dunque, niente più colata di acciaio, almeno per il momento. L'altoforno, uno dei simboli dell'industria toscana, subirà un periodo di riposo forzato, quello che in gergo viene definito, appunto, stand by: per circa un mese l'impianto sarà caricato solo con il coke e non con il minerale. Lo stand by è necessario per poter consentire un'eventuale riattivazione dell'altoforno in tempi rapidi. I 1500 lavoratori dello stabilimento, i sindacati e le istituzioni guardano con fiducia alla scadenza del 30 maggio, ultimo giorno per al presentazione delle offerte per l'acquisto della Lucchini.
Non è la prima volta che la colata d'acciaio si ferma a Piombino, ma questa volta la preoccupazione dei lavoratori e dell'intera città è maggiore per le sorti dello stabilimento, dovuto all'incertezza sull'acquirente. Per ora i lavoratori hanno in qualche modo le spalle coperte grazie all'attivazione dei contratti di solidarietà. La Regione Toscana, con il governatore Enrico Rossi e l'assessore Gianfranco Simoncini, ha attivato un tavolo permanente, specifico, con le istituzioni, le associazioni di categorie, le aziende e i sindacati per seguire, passo dopo passo, gli effetti che la vicenda delle acciaierie Lucchini sta determinando sulla complessa realtà dell'indotto, che coinvolge 110 imprese per un totale di 4 mila lavoratori.