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Alitalia, lunedì parte la missione nel GolfoFaccia a faccia con banche su debito

02 maggio 2014 | 18.27
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Alitalia, lunedì parte la missione nel GolfoFaccia a faccia con banche su debito

Conto alla rovescia per la missione ad Abu Dhabi dei vertici di Alitalia. Lunedi' prossimo l'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, e il presidente, Gabriele Colaninno, voleranno alla volta del Golfo nel tentativo di imprimere un'accelerazione nella trattativa con Etihad. Dopo l'arrivo, martedi' scorso, della lettera nella quale la compagnia indica le condizioni di un accordo, si lavora a ritmi serrati, in queste ore e in questi giorni, su tutti i fronti aperti.

Questa mattina a Milano Del Torchio ha incontrato le banche creditrici della compagnia, Intesa Sanpaolo e Unicredit, che sono anche azioniste, oltre a Mps e Popolare di Sondrio, e gli altri principali soci dell'aviolinea.

Dopo i contatti dei giorni scorsi, il top manager avrebbe illustrato loro i contenuti della lettera, focalizzandosi sulla richiesta avanzata da Etihad sulla ristrutturazione del debito, con la trasformazione in equity di una cifra che, ora, sarebbe cresciuta a 500 milioni di debiti della compagnia.

Al momento, massimo e' il riserbo sulla risposta arrivata dagli istituti di credito. Ma c'e' anche un altro fronte su cui, in queste ore, si continua a lavorare: il confronto tra azienda e sindacati sul costo del lavoro che oggi ha interessato il personale naviganti. Alitalia chiede ai sindacati interventi, tra piloti, assistenti di volo e lavoratori di terra per ottenere ulteriori 48 milioni di risparmi che vanno ad aggiungersi agli 80 milioni assicurati dall'accordo di metà febbraio sulla gestione di 1900 esuberi. Si raggiunge cosi' la quota dei 128 milioni di euro previsti dal piano industriale 'stand alone' di Del Torchio per la voce costo del lavoro. Ora, l'azienda ha alzato il target dei risparmi complessivi, passando da 300 a 400 milioni di euro.

Un'operazione di ulteriore taglio dei costi che sicuramente dovrebbe risultare gradita ad Etihad oltre al fatto, si fa osservare, che, comunque, assicurerebbe, nel caso i tempi andassero per le lunghe, ulteriore ossigeno nelle casse della compagnia, unita al fatto che si va incontro al periodo di alta stagione del trasporto aereo, quello di maggiore redditivita' delle compagnie.Ma le posizioni tra azienda e sindacati rimangono distanti e la trattativa si presenta tutta in salita. Per le organizzazioni di categoria, le richieste dell'azienda non sono sostenibili e, come evidenzia la Uiltrasporti, anche la' dove si dovessero individuare possibili interventi questi saranno praticabili soltanto a fronte di un matrimonio di Alitalia con Etihad. Anche la Filt-Cgil ha ribadito la propria indisponibilita' a negoziare ulteriori tagli al costo del lavoro senza avere certezze sul futuro e sul contesto normativo di settore.Sul fronte sindacale, a quanto s'apprende, vi sarebbe la disponibiltia' ad arrivare a un accordo ma 'blindandolo' alle nozze con la compagnia del Golfo. E questa sarebbe una impostazione, che, secondo alcune fonti vicine al dossier, sarebbe condivisa anche dall'ad Del Torchio. Nell'incontro di oggi, riferiscono ancora i sindacati, l'azienda non ha scoperto le carte sui contenuti della lettera e, in particolare, la richiesta di ulteriori esuberi. Secondo alcune fonti sindacali, non e' escluso che la cifra di eccedenze di personale possa ridursi sotto la soglia delle 2000 unita'. Una convocazione dei sindacati da parte di Del Torchio non e' ancora arrivata ma in questi giorni vi sarebbero stati, comunque, contatti informali.

"E' evidente che il tema occupazionale e' legato allo sviluppo e non e' legato alla morte o alla regionalizzazione di una compagnia aerea", ha detto oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, parlando a Sanremo, raccomandando, ancora una volta, di non inseguire le indiscrezioni. ''Dalle linee guida - ha osservato- che ci sono state presentate, mi sembra che ci sia l'intuizione che l'alleanza Alitalia - Etihad possa essere una buona alleanza per lo sviluppo internazionale, per fare tornare Alitalia a essere una grande compagnia intercontinentale''. E, comunque, l'accordo sara' valutato in base al piano industriale e in particolare al piano di rilancio e sviluppo della compagnia di bandiera".Il ministro Lupi, che auspica in una soluzione nei prossimi giorni, ha anche confermato l'impegno per un decreto su Linate.

"Facciamo un passo per volta ma prima vediamo se si chiude l'accordo tra Alitalia e Etihad. Stiamo studiando - ha spiegato - per vedere, in occasione di Expo 2015, di dare piu' opportunita' di arrivo alle compagnie di bandiera su Malpensa, Linate e tutto il sistema aeroportuale lombardo''.

E sul ruolo di Air France-Klm, che tiene il dossier Alitalia-Etihad sotto stretta sorveglianza, Lupi ha sottolineato che il gruppo franco-olandese avrebbe potuto partecipare all'aumento di capitale in Alitalia e non lo ha fatto. ''Fu una scelta legittima e oggi si ritrova con il sette per cento. Quando uno e' interessato a una compagnia di bandiera - ha aggiunto Lupi - non spera che fallisca per comprarla a zero ma investe tutte le risorse che ha per rilanciarla. Io ho sempre detto che il primo partner industriale era Air France, con il quale continuano le collaborazioni, ma i privati sono liberi di individuare altre alternative e se con Etihad si chiude vorra' dire che Air France continuera' a collaborare all'interno di Alitalia com le quote che ha".

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