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Ue: Prodi, spero che lezione populismo insegni a correre

03 maggio 2014 | 18.48
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Rimini, 3 mag. (Adnkronos)- "Io spero che la lezione del populismo insegni a correre, a fare le cose giuste". E' l'ex premier Romano Prodi a guardare nel futuro delle prossime elezioni europee. Elezioni che alla fine sanciranno "una sufficiente maggioranza, molto probabilmente una grande coalizione, che spero prenda lezione da questi allarmi e inizi veramente la politica che bisogna fare in Europa", dice a margine delle Giornate del Lavoro, in corso a Rimini.

La tensione sull'Europa, d'altra parte c'e', dice ancora, "la crisi lo ha aggravata e avranno successo questi partiti antieuropei, ma sono tanto diversi tra loro. In generale comunque c'è una grande scontentezza che deriva in buona parte dagli errori della politica europea e in altrettanta buona parte dalla crisi economica", prosegue Prodi che punta il dito contro la debolezza della Ue.

"Il disastro adesso è che la Commissione non c'è più, comandano gli Stati, questo è il vero problema. Non e' che abbiamo troppa Europa, in questo momento ce n'e' troppo poca", prosegue."E' un anno che predico che la politica è fatta anche di rapporti di forza. Se l'Italia o la Spagna da sole picchiano i pugni sul tavolo a Bruxelles si rompono le dita, se invece, c'è un serio rapporto dei paesi che lavorano insieme, allora diventa una proposta alternativa. Sono due cose totalmente diverse. Io penso che sia assolutamente necessario fare una politica diversa, nell'interesse stesso della Germania.", dice ancora ricordando la reazione di Usa o Cina alla crisi. "Hanno immesso nuove risorse nell'economia. L'unica è l'Europa che in questo impasse, con questa crisi delle istituzioni di Bruxelles, non ha fatto nulla", conclude.

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