Nei settori chiave dell'economia regionale, agricoltura e turismo, il 60% delle Pmi venete prova ad uscire dalla crisi sviluppando piani di innovazione. Nonostante gli sforzi, secondo una ricerca svolta da Unioncamere del Veneto, si tratta di settori che faticano molto a cogliere le opportunità offerte dall'innovation. Per il 72% delle Pmi venete è molto difficile riuscire reperire fondi esterni all'azienda, per innovare e quindi si ricorre al fai da te: si tratta del 91% delle imprese interpellate che alla fine stanziano fondi propri senza riuscire a sfruttare le vaste opportunità offerte dall'Europa.
La principale causa di questo fenomeno risiede nella scarsa diffusione di informazioni sui bandi pubblici e nei termini restrittivi degli stessi. Ulteriore ostacolo all'innovazione, nel 61% dei casi, è costituito dalla difficoltà a creare partnership tra aziende dello stesso settore. Ciò che impedisce alle Pmi di superare gli ostacoli rilevati non è quindi tanto la mancanza di fondi (50%) quanto la mancanza di tempo (67%).
Per imparare a fare squadra e riuscire ad accedere ai bandi, Unioncamere Veneto ha promosso una vera e propria 'palestra europea' rivolta agli enti istituzionali e di ricerca del bacino mediterraneo che fungono da hub per trasferire conoscenze sui nuovi modelli di business attraverso l'innovazione alle pmi locali; il progetto si chiama Adria Footouring ed ha come obiettivo finale, la creazione del primo incubatore virtuale che consenta alle imprese di fruire da remoto di strumenti e metodologie d'avanguardia e di consulenze mirate per recuperare fondi da trasferire in progetti di innovazione, ed attuale, fornire un pacchetto di training dal vivo per capire dove innovare e scoprire alcuni casi di successo in Italia. (segue)