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Crisi: Fim, manovra Renzi svolta attesa, come Marchionne dato scossa

15 marzo 2014 | 16.42
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Bene il jobs act di Renzi, il nuovo Marchionne della politica. A plaudire al piano presentato dal premier nei giorni scorsi e a rinviare all'insolito accostamento e' il leader della Fim, i metalmeccanici della Cisl, Giuseppe Farina. "La manovra Renzi e' buona. E' la svolta che aspettavamo. Come l'ad Fiat, Sergio Marchionne, ha dato una scossa al sistema di relazioni sindacali e industriali e prodotto una spinta forte alla loro modernizzazione, cosi' il premier, in poche settimane ha dato velocità e concretezza all'azione della politica e del Governo, dimostrato coraggio e capacità di decisione inusuali per un'anchilosata politica italiana", dice.

"Entrambi sono alla prova dei fatti; il primo deve rilanciare la Fiat in Italia e rispettare gli impegni presi negli accordi sindacali di far rientrare a lavoro tutti i dipendenti della Fiat; il secondo deve rilanciare l'Italia e ridare opportunità di lavoro a tutti gli altri lavoratori, e soprattutto alle nuove generazioni", prosegue.

A piacere al sindacato sopratutto la riduzione delle tasse sulle retribuzioni cosi' come "è condivisibile" l'impostazione del jobs act, con qualche "seria riserva sul salario legale, non aiuterebbe le basse retribuzioni e anzi, rischia di spingere verso il basso le retribuzioni di tutti". Il dl sui contratti a termine, invece, può essere migliorato per la Fim in due direzioni: "accompagnandolo, con l'eliminazione e o il depotenziamento delle forme abusive di contratti atipici e soprattutto, pagando di più i lavoratori flessibili e con contratto a termine, disincentivando e scoraggiando le successive reiterazioni rendendolo progressivamente più costoso".

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