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Piano casa, taglio tasse e jobs-act in prossimo Cdm. Renzi: "E' svoltabuona"

11 marzo 2014 | 21.17
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Piano casa, taglio tasse e jobs-act in prossimo Cdm. Renzi:

Taglio del cuneo fiscale per 10 mld, per la maggior parte impegnati nell'aumento delle detrazioni fisse che consentano la riduzione dell'Irpef per i lavoratori a reddito più basso; jobs act; piano casa da 1,6 mld; un provvedimento per il pagamento dei debiti della Pa. E' il menu del maxi pacchetto economico che approda mercoledì pomeriggio in Cdm.

I tecnici del Tesoro sono ancora al lavoro per individuare le coperture più appropriate e limare la composizione degli interventi all'interno dell'operazione sul costo del lavoro. Tanto che il pre consiglio inizialmente previsto per oggi è slittato a domani mattina. Ed è atteso anche il rientro da Bruxelles del ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, per mettere a fuoco la proposta definitiva. La scelta politica sembra comunque compiuta. Il governo Renzi privilegia la sponda dei lavoratori rispetto a quella delle imprese. L'obiettivo dichiarato è quello di creare uno choc positivo, che possa ridare fiato ai consumi.

CUNEO FISCALE - E se la priorità individuata è quella di concentrare il beneficio per i redditi più bassi, fino a 15mila euro, alcune simulazioni accostano all'ipotesi principale anche una subordinata, che aprirebbe uno scenario di intervento ancora più consistente: si lavora anche sulle aliquote più alte, con l'obiettivo di abbassare le tasse per i redditi fino a 55mila euro lordi in cambio di un aumento per chi guadagna oltre i 120mila euro l'anno. Il piano è ambizioso, ma allo stato mancano ancora le certezze, soprattutto sul fronte delle coperture, che servono per rompere gli indugi.

Tecnicamente, la strada segnata è quella di privilegiare le detrazioni fisse, per rendere più pesanti le buste paga dei lavoratori dipendenti. L'aliquota marginale, di fatto, scenderebbe al 23%; la soglia di esenzione totale resterebbe a 8mila euro, con le detrazioni che azzerano le tasse dovute; la detrazione per i redditi tra compresi tra 8 e 15mila euro sarebbe di 1.840 euro; fino a 55mila euro, la detrazione scende fino ad azzerarsi.

Se invece si decidesse di spingersi oltre, con una riduzione più generalizzata delle tasse, entrerebbero in gioco le aliquote: l'aliquota per i redditi tra 28mila e 55mila scenderebbe dall'attuale 38% al 35%, mentre oltre i 120mila euro verrebbe introdotta un nuovo scaglione al 46%. Invariate, invece, le aliquote al 23% fino ai 15mila euro; al 27% tra i 15 e i 28mila euro; al 41% dai 55mila ai 75mila euro e al 43% dai 75mila ai 120mila euro.

Il problema, più che tecnico, sarebbe in questo caso tutto politico. Perchè l'intervento sotto i 55mila euro sarebbe compensato da quello sopra i 120mila euro, con un evidente vantaggio per la classe media. Andrebbero però superate le perplessità di chi, all'interno della maggioranza, potrebbe malsopportare un aumento delle tasse, seppure per le classi di reddito più alte.

JOBS ACT - Saranno sostanzialmente a costo zero, invece, le principali misure previste dal jobs act al di fuori del capitolo fiscale. Gli ammortizzatori sociali per tutti, un sussidio di disoccupazione universale per tutti coloro che perdono il lavoro, verrebbe finanziato con la progressiva eliminazione della cassa integrazione in deroga; la riduzione del numero dei contratti tende all'idea di arrivare al contratto unico a tempo indeterminato e a tutele crescenti; nuovo codice del lavoro e l'Agenzia unica federale che servirà a sviluppare la Garanzia per i Giovani chiesta dalla Ue.

PIANO CASA - In Cdm approda anche il piano casa firmato Lupi da 1,6 mld. Nel decreto leggesono previsti 267-270 milioni a copertura della 'morosita' incolpevole' e altri 200 milioni per il fondo affitti. ''Siamo di fronte a due anelli che devono essere affrontati insieme - ha detto Lupi - quello dei proprietari e quello degli affittuari. Per riuscire a muovere le case sfitte dobbiamo dare garanzie ai proprietari, senza di cio' il mercato non si muove. Non e' con la proroga degli sfratti che si risolve il problema''.

PAGAMENTO DEBITI PA - Infine, il provvedimento per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione alle imprese. ''Siamo vicini ad avere un testo, le soluzioni non sono ancora perfette ma arriveremo in tempo per domani'', assicura Morando. Lo schema, spiega, ''é sicuramente quello adottato in passato'', con il coinvolgimento di banche e Cdp. La cosa più importante, aggiunge in viceministro, ''é la creazione di condizioni per le quali non si ripeta più che la pubblica amministrazione accumuli debiti drammatici nei confronti delle imprese''.

RENZI - "Il lavoro di queste ore procede molto bene. Domani alle 17 conferenza stampa con i provvedimenti. Per seguire domani: #laSvoltabuona", scrive su twitter il premier Matteo Renzi.

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