''Quando si parla di nuovi interventi sulle pensioni è bene ricordare che il precedente Governo ha già provveduto con un contributo aggiuntivo a partire dal tetto di 90.000 euro lordi annui. Al massimo si potrebbe rendere strutturale questo prelievo''. Ad affermarlo in una nota e' il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano.
Questa soglia, che corrisponde a circa 5.000 euro netti mensili, aggiunge l'esponente del Pd, ''può essere presa ragionevolmente a riferimento per individuare le cosiddette pensioni d'oro. Soglie diverse e più basse, come sembra alludere Cottarelli nella sua spending review, non sarebbero accettabili''.
Il Governo, conclude Damiano, ''sgombri il campo da questo problema: non sarebbe comprensibile agire sui redditi medio bassi in modo opposto: i lavoratori dipendenti con un reddito netto mensile fino a 1.500 euro netti mensili avrebbero lo sgravio da 1.000 euro all'anno, mentre i pensionati con lo stesso reddito, oltre a non beneficiare di questi sconti fiscali, subirebbero una nuova tassazione''.