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Ue: Pil Italia in crescita dello 0,6% "Ma la ripresa è ancora lenta"

25 febbraio 2014 | 18.30
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Ue: Pil Italia in crescita dello 0,6%

Bruxelles, 25 feb. (Adnkronos/Ign) - In Italia "è in corso una lenta ripresa economica". Questo il giudizio della Commissione Ue sull'economia italiana, contenuto nel capitolo delle previsioni economiche d'inverno dedicato all'Italia. Il Pil italiano dovrebbe aumentare dello 0,6% nel 2014, trainato da un aumento delle esportazioni e in parte dalla domanda interna, e dell'1,2% nel 2015. Nelle previsioni economiche d'autunno, diffuse lo scorso novembre, la Commissione aveva stimato il Pil italiano in contrazione dell'1,8% nel 2013, in aumento dello 0,7% nel 2014 e in crescita dell'1,2% nel 2015.

Quest'anno, secondo le previsioni dell'esecutivo di Bruxelles, in Italia è attesa una ripresa della crescita del Pil, trainata dal settore commerciale e dai nuovi ordini per le esportazioni. A beneficiare del rafforzamento della domanda estera, anche da parte dei partner dell'area euro, saranno i settori industriale e dei servizi. Anche la domanda interna italiana dovrebbe sostenere l'aumento del Prodotto interno lordo.

Gli investimenti nel settore delle costruzioni, invece, dovrebbero continuare a diminuire, a causa "delle persistenti condizioni rigide di credito". E con un mercato del lavoro ancora "difficile", i consumi privati dovrebbero aumentare "solo marginalmente".

A preoccupare è il mondo del lavoro, con il tasso di disoccupazione in Italia che salirà al picco del 12,6% nel 2014, per poi scendere al 12,4% nel 2015. Nel 2013 il tasso di disoccupazione si attesterà al 12,2%.

Continua a crescere poi, anche quest'anno, il rapporto debito pubblico/Pil italiano, che dovrebbe salire al 133,7% per poi scendere leggermente al 132,4% nel 2015. Il rapporto deficit/Pil italiano si attesterà invece al 3% nel 2013, invariato rispetto all'anno precedente, mentre dovrebbe scendere al 2,6% nel 2014 e al 2,2% nel 2015. Nelle previsioni d'autunno diffuse lo scorso novembre la Commissione indicava un deficit/Pil del 2,7% nel 2014 e del 2,5% nel 2015.

Il ministero dell'Economia nota che le previsioni Ue "confermano un consolidamento della finanza pubblica italiana''. Ma il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, avverte: "Per iniziare a ridurre l'elevato debito pubblico italiano, in linea con la riduzione prevista dal Patto di Stabilità, dovremo vedere un aggiustamento strutturale maggiore". Sul fronte di un allungamento dei tempi per l'aggiustamento del rapporto deficit/Pil "non ho nessuna nuova notizia da dare all'Italia" aggiunge.

Secondo il Mef, le previsioni invernali 2014 della Commissione Ue, che evidenziano in particolare ''un andamento del pil ancora non soddisfacente'', sottolineano ''la necessità di azioni volte a stimolare la crescita e al tempo stesso a mettere sul piano della discesa il debito pubblico''. Al perseguimento di questi risultati, sottolinea il Tesoro, ''contribuiranno il processo di privatizzazioni già avviato e l'intera azione di riforme cui si accinge il Governo''.

Va meglio invece per gli altri Paesi europei. Secondo la Commissione infatti, il Pil della Germania aumenterà dell'1,8% nel 2014 e del 2% nel 2015. Il Pil della Francia, invece, salirà dell'1% quest'anno e dell'1,7% il prossimo anno. Per quanto riguarda la Spagna, il Pil dovrebbe crescere dello 0,1% nel 2014, per poi balzare a +2% nel 2015. L'Irlanda, Paese uscito dalla procedura di salvataggio, registrerà un rialzo del Pil a doppia cifra (+10,5%) quest'anno e del 5,8% il prossimo. Ottima performance anche per la Grecia, che, secondo le stime della Commissione, dopo anni di tracollo dell'economica dovrebbe registrare un Pil in aumento del 5,3% nel 2014 e dell'11,3% nel 2015. Forte scivolone per Cipro, con un Prodotto interno lordo previsto in calo del 18,1% quest'anno, ma in aumento dell'1,3% nel 2015.

L'attività economica, secondoquanto si legge nelle previsioni, ha iniziato a rafforzarsi anche nei Paesi più vulnerabili della Ue e "questa tendenza dovrebbe continuare". E se le condizioni di finanziamento sono buone nella media Ue, "ci sono ancora differenze sostanziali tra gli Stati membri e tra le imprese di diverse dimensioni".

Il mercato del lavoro si sta stabilizzando e le prospettive indicano un "modesto aumento" dell'occupazione da questo anno in poi e un calo del tasso di disoccupazione verso lo 10,4% nell'Ue e l'11,7% nella zona euro entro il 2015, ma "con differenze tra Paesi che rimangono molto grandi". I Paesi Ue stanno facendo progressi anche nel consolidamento fiscale. Sono previsti in calo anche i deficit statali, verso il 2,7% sul Pil nel 2014 per la Ue e il 2,6% nell'area euro. Il rapporto debito/Pil raggiungerà quasi il 90% in Europa e il 96% nella zona euro.

"Il peggio della crisi ora potrebbe essere dietro di noi, ma questo non è un invito ad abbassare la guardia, in quanto la ripresa è ancora modesta - avverte il commissario Rehn -. Per rendere la ripresa più forte e creare più posti di lavoro abbiamo bisogno di mantenere la rotta delle riforme economiche". "La ripresa economica -continua- sta guadagnando terreno in Europa, dopo il ritorno alla crescita a metà dello scorso anno. Il rafforzamento della domanda interna quest'anno dovrebbe aiutarci a raggiungere una crescita più equilibrata e sostenibile".

Rehn sottolinea che "anche il riequilibrio dell'economia europea sta procedendo e la competitività verso l'estero sta migliorando, in particolare nei Paesi più vulnerabili".

Il rischio più grande per la crescita dell'economia dell'Europa, sottolinea la Ue, è "una nuova perdita di fiducia, che potrebbero derivare da un stallo delle riforme a livello nazionale o europeo. Questo aumenterebbe la probabilità di un lungo periodo di crescita debole in Europa con un impatto negativo sull'attività economica oltre l'orizzonte di previsione".

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