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L'intervento del presidente dell'associazione Guido Carella

Manageritalia: vera task force anticorruzione Expo siano società e business community

13 maggio 2014 | 13.27
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Manageritalia: vera task force anticorruzione Expo siano società e business community

Roma, 13 mag. (Labitalia) - "Bene la creazione di una task force anticorruzione proposta dal premier Renzi per l'Expo 2015. Ma, per sconfiggere corruzione e malcostume imperanti, la vera task force devono essere in pianta stabile la business community e la società, che devono emarginare chi assume tali comportamenti e creare un ecosistema che non li ammette e premia solo chi agisce secondo legalità. Dobbiamo essere tutti noi e il nostro sistema paese". Così Guido Carella, presidente di Manageritalia.

"La corruzione è infatti -continua Carella- un danno enorme in termini economici, distorce la concorrenza e premia i meno efficienti, e di immagine. All'estero siamo visti come un Paese corrotto, come purtroppo ben noto e come confermano i manager italiani che ci vivono e lavorano all'estero che, in una recentissima indagine di AstraRicerche per Manageritalia e Kilpatrick, dichiarano a larga maggioranza (66,4%) e senza mezzi termini che l'Italia è vista come un paese corrotto".

"Dobbiamo -continua Carella- cambiare registro subito. Smettiamola, in primo luogo, di definire manager personaggi equivoci e capaci solo di trafficare nel torbido. Smettiamola di tollerare che questi personaggi, pur condannanti, siano poi sempre lì nei posti che contano. Mettiamo in quei posti manager e professionisti veri, scelti per competenza e valutati sui risultati. E tutti, in primis i partiti e la politica, emarginiamo chi, politico, professionista, imprenditore ecc., agisce fuori dalla legalità. In questo modo, creeremo i presupposti -conclude Carella- perché la legalità sia costume e prassi e perché chi viene in contatto con il malaffare possa denunciarlo senza essere certo di essere lui emarginato professionalmente, quando non minacciato rischiando l'incolumità sua e dei suoi cari. Solo così potremmo chiedere e imporre ad ogni professionista, della politica, delle istituzioni, dell'economia e della società, di agire secondo legalità, pena la sua rapida e certa emarginazione".

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