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Code e caos, è il lunedì nero delle tasse. Consumatori all’attacco: “Troppe scadenze”

16 giugno 2014 | 13.48
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File alle Poste e agli sportelli bancari per i pagamenti di Tasi nei Comuni che hanno deliberato l’aliquota, Imu su seconde e terze case, negozi e capannoni, Irpef per le imprese, Ires, Irap e Iva. Codacons: “Comuni non applichino penali a chi paga in ritardo“. Cgia: “Quasi 54,5 mld di euro tra imposte, tasse e tributi”

(Infophoto)
(Infophoto)

Lunedì nero sul fronte fiscale per gli italiani, chiamati a versare tra Tasi, Imu e altro circa 54 mld. “Sarà ricordato come il giorno del caos fiscale”, afferma il Codacons, commentando le code di persone alle Poste e agli sportelli bancari per via della scadenza per il pagamento della Tasi sulla prima casa in tutti i Comuni che hanno deliberato l’aliquota.

Ultimo giorno anche il pagamento dell’Imu su seconde e terze case, negozi e capannoni, dell’Irpef per le imprese, l’Ires, l’Irap, l’Iva. “A tale ingorgo di scadenze - sottolinea il Codacons - va aggiunta la grande incertezza che regna attorno alla Tasi, alimentata dalla diversificazione dei termini di pagamento, slittati al 16 ottobre in quei Comuni che non hanno deliberato le aliquote”. Una situazione che, secondo l’associazione dei consumatori, sta creando “caos fiscale” e per tale motivo chiede ai Comuni di “non applicare penali e sanzioni ai contribuenti che pagheranno in ritardo”.

”La situazione di difficoltà ed incertezza determinatasi nel versamento delle tasse - afferma il Presidente Carlo Rienzi - è infatti imputabile unicamente alla cattiva gestione fiscale da parte della Pubblica Amministrazione, che avrebbe facilitato le cose fissando per tutti i cittadini il pagamento della Tasi al 16 ottobre”.

Federconsumatori e Adusbef sottolineano: “Aliquote differenti da comune a comune, scadenze diverse a seconda dei tempi entro cui il comune di residenza delibera, detrazioni estremamente diversificate, ma comunque inferiori a quelle disposte per l’Imu. La nuova Tasi per ora ha prodotto un solo risultato certo: mandare nel panico 60 milioni di italiani”.

Secondo i calcoli delle associazioni, la nuova imposta peserà mediamente sui bilanci delle famiglie 231 euro, nel caso l’aliquota sia fissata al 2,5 per mille. “In pratica si tratta di un’Imu-bis”, commenta Federconsumatori. Ma il vero problema, sottolinea, è che “circa 5 milioni di famiglie ora pagheranno ciò che prima, grazie alle detrazioni sull’Imu, non pagavano”.

“Metà di queste famiglie - continua Federconsumatori - beneficeranno di una detrazione minima, pagheranno, quindi, dagli 0 euro precedenti a una media di 118 euro. Le altre, per le quali il comune non ha disposto alcuna detrazione, passeranno da 0 a 183 euro”. “Un atteggiamento inqualificabile, quello del Governo e dei comuni, che in questo modo trascineranno i bilanci delle famiglie sempre più in basso, con effetti deleteri sull’intera economia” dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef.

Le associazioni chiedono quindi che il governo intervenga sulle detrazioni e che “sospenda il pagamento della Tasi per tutte le famiglie che non avevano pagato l’Imu”.

Per Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, “è indispensabile che i Comuni riuniscano d’urgenza le proprie Giunte per deliberare, per lo meno nei circa 2200 centri in cui è dovuto entro oggi l’acconto della Tasi, il rinvio del termine di versamento, così da rassicurare i contribuenti sul fatto che non saranno soggetti a sanzioni”.

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