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Spending review, Renzi: "Le regioni spendano bene i soldi che hanno"

12 settembre 2014 | 12.55
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Cottarelli: "Resto fino alla fine di ottobre. Darò il mio contributo per la legge di stabilità". Il presidente del Consiglio: "Revisione della spesa non significa tagliare la sanità". Chiamparino: "Rassicurazione positiva. Massima collaborazione con il governo". Dal premier cinque tweet dall'Europa ai marò

Matteo Renzi (Infophoto)
Matteo Renzi (Infophoto)

"Revisione della spesa non significa tagliare la sanità. Ma le regioni prima di fare proclami inizino a spendere bene i soldi che hanno". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un tweet replica alle Regioni che chiedevano di rispettare i patti sulla sanità.

La replica di Chiamparino - ''È positiva la rassicurazione che arriva dal presidente del Consiglio sulla non coincidenza fra revisione della spesa e tagli in sanità", replica il presidente della Conferenza delle Regioni Sergio Chiamparino. ''Massima collaborazione con il governo - aggiunge - la stessa che ci ha portato a sottoscrivere il patto per la salute che peraltro è anche un documento di spending review e razionalizzazione della spesa". "Del resto come certificato dalla stessa Corte dei conti - conclude Chiamparino - proprio il patto per la salute ha consentito in questi anni di tenere sotto controllo la spesa sanitaria''.

Cottarelli - Tira le somme il commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Nei primi otto mesi dell'anno, grazie ai tagli dell'acquisto di beni e servizi nella pubblica amministrazione, sono stati risparmiati 3 miliardi. Quindi in un anno è possibile risparmiare tra 4,5 mld e 5 mld. Tra il 2009 e il 2012, ricorda Cottarelli, la spesa pubblica è stata ridotta, in termini nominali, del 10% per lo Stato, dell'8% per i comuni, del 14% per le province e del 16% per le regioni, al netto della spesa sanitaria che è rimasta costante in termini nominali. L'unica componente della spesa che è aumentata del 6,5% è quella per le pensioni ''in parte legata all' invecchiamento della popolazione, ma anche considerando queste voci la spesa complessiva primaria di tutte le pubbliche amministrazioni è scesa in termini nominali dell'1,5% e in termini reali del 4,5%''. Rispetto al pil, osserva il commissario, ''il calo è stato più contenuto ma perché il pil si è ridotto''. Nel 2013 il processo di riduzione della spesa "è continuato e nel 2014 proseguirà ulteriormente". Per queste ragioni Cottarelli è "assolutamente'' fiducioso sulla prospettiva di riduzione della spesa. Dunque, prosegue, ''cerchiamo di essere ottimisti e di portare avanti questo lavoro, al di là delle vicende personali che possono portare a certe decisioni, che possono essere non facili''. ''Sono verso la fine di questo mio periodo di lavoro come commissario, però continuerò fino alla fine di ottobre come commissario per la spesa - spiega -. Quindi darò il mio contributo per la legge di stabilità''.

Se l'operazione di spending review di Carlo Cottarelli riesce a creare lo ''spazio finanziario'' necessario, osserva il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, nel 2016 sarà possibile avere 2 punti di prodotto interno lordo per ridurre la pressione fiscale sul lavoro e imprese. In questo modo saranno state create ''le condizioni per svolta di tipo strutturale''.

Beni culturali - "Con la spending review bisogna riuscire a tagliare gli sprechi, ma non i servizi. Io difenderò le risorse che aiutano cinema, cultura, musei e restauri'', dichiara, da parte sua, il ministro della Cultura Dario Franceschini a Agorà estate su Raitre. "Io da tempo sostengo che cultura e turismo sono fondamentali per il rilancio del Paese'', spiega Franceschini.

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