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Doccia fredda Ocse, tagliate le stime Pil per l'Italia: "Ripresa deludente anche in Germania"

15 settembre 2014 | 11.58
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Secondo i nuovi dati avremo -0,4% quest'anno e +0,1% nel 2015. A maggio l'organizzazione stimava una crescita dello 0,5% per il 2014, con quasi un punto di differenza rispetto alla nuova stima, e dell'1,1% per il prossimo anno (-1 punto). E avverte: "Lo stato anemico della domanda si riflette nel calo dell'inflazione". Allarme Codacons: "Dato peggiore degli ultimi 14 anni, ripresa sempre più lontana"

(Infophoto)
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La ripresa "è rimasta deludente, in particolare nei maggiori Paesi come Germania, Francia e Italia". Dopo il -1,8% segnato nel 2013, nel nostro Paese, il pil dovrebbe registrare un calo dello 0,4% nel 2014 e una crescita dello 0,1% nel 2015. E' quanto stima l'Ocse nel suo 'Interim Economic Assessment'.

A maggio scorso l'Organizzazione per la cooperazione e sviluppo economico stimava un pil in crescita dello 0,5% in Italia (-0,9 punti di differenza rispetto alla nuova stima) quest'anno e dell'1,1% nel 2015 (-1 punto di differenza).

Per quanto riguarda il prodotto interno lordo nella zona euro, dopo -0,4% nel 2013, dovrebbe registrare una crescita dello 0,8% nel 2014 e dell'1,1% nel 2015.

L'economia mondiale continua a crescere a un ritmo moderato ma irregolare, sottolinea l'Ocse, segnalando come nel mercato del lavoro resti un livello di sottoutilizzo, soprattutto nella zona euro. Per l'organizzazione la crescita globale dovrebbe rafforzarsi nella seconda metà del 2014 e nel 2015, anche se crescono le differenze nell'andamento delle principali economie.

Una ripresa, sottolinea l'Organizzazione, "rimasta deludente, in particolare nei maggiori paesi come Germania, Francia e Italia". Dopo +0,2% nel 2013, il pil in Germania comunque dovrebbe crescere dell'1,5 nel 2014 (contro +1,9% stimato a maggio) e nel 2015 (contro +2,1%). In Francia, dopo +0,4% nel 2013, dovrebbe crescere dello 0,4% nel 2014 (contro +0,9% stimato a maggio scorso) e dell'1% nel 2015 (contro +1,5%).

La fiducia nell'area dell'euro, sottolinea l'organizzazione internazionale, "si sta ancora indebolendo e lo stato anemico della domanda si riflette nel calo dell'inflazione, che è vicino a zero nella zona nel suo complesso e negativo in diversi Paesi". Mentre la ripresa della crescita in alcune economie periferiche è incoraggiante, "un certo numero di questi paesi ancora deve affrontare notevoli sfide strutturali e fiscali, insieme con un patrimonio di alto debito".

Dopo i dati sul Pil, il Codacons lancia l'allarme: "E' il peggiore degli ultimi 14 anni" e si tratta di "una vera e propria débacle per il Paese, che avrà conseguenze pesanti per le famiglie e le cui responsabilità vanno ricercate innanzitutto nell'opera sconsiderata della classe politica".

"Tutti gli indicatori economici sono negativi: vendite, consumi, potere d'acquisto sono in costante calo mentre aumenta il debito pubblico, la pressione fiscale, la disoccupazione giovanile e i fallimenti aziendali. In tale contesto, la ripresa economica appare sempre più un miraggio, e il 2014 chiuderà con un bilancio pesantissimo".

"Questo - dice l'associazione dei consumatori - è il risultato delle scelte operate dagli ultimi governi che hanno aumentato la tassazione e imposto manovre 'lacrime e sangue', deprimendo i consumi e impoverendo le famiglie".

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