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Commercio: su blog e Fb a caccia del venditore ideale nell'era di Google

28 settembre 2014 | 14.19
LETTURA: 4 minuti

Trovare un bravo venditore, che corrisponda al meglio ai requisiti richiesti dalla propria attività commerciale, è possibile anche attraverso Internet. Come? Basta digitare il nome del candidato su Google o su un altro motore di ricerca ed il gioco è fatto. Se compare un profilo Facebook o un blog della persona che si vorrebbe assumere si ottengono informazioni personali molto utili rispetto a quelle che si possono reperire da uno scarno curriculum vitae. I social network infatti sono preziose miniere notizie, possono rivelare carattere, abitudini, esperienze passate, amicizie, hobbies.

Il consiglio arriva dalla Confcommercio nella guida "Il negozio nell'era di Internet" in cui si analizza e non si demonizza il fenomeno del commercio online. Si guarda al web come opportunità in grado di interagire con i negozi tradizionali, a cominciare dai vantaggi che si possono avere nel pubblicizzare le attività sul web con un sito personale o attraverso i siti di e-commerce.

Se nella guida si suggerisce, in modo lapalissiano, che "la migliore modalità per scovare ottimi venditori è vederli in azione" tuttavia "Internet e i social network sono strumenti che hanno sempre maggior rilievo". Molto spesso infatti, i negozi hanno una sezione del sito che si chiama "lavora con noi" per la raccolta delle autocandidature.

Si può anche attivare una campagna promozionale tramite Facebook, rivolta a una particolare tipologia di utenza e perfino promuovere posizioni aperte verso determinati target di utenza, sui giornali online delle università locali o magari attraverso siti specialistici.

Nelle considerazioni relative a 'dove trovare i migliori candidati', viene sconsigliata la possibilità di assumere parenti e amici perché sono "facili da assumere e difficili da licenziare".

Il web dunque, nuova frontiera del commercio. Amazon, tra i più pericolosi competitor online è "uno dei più grandi siti di e-commerce con oltre due milioni di venditori attivi che ogni anno generano un volume di affari di diversi miliardi di euro ed è probabilmente il miglior esempio al mondo di sito di commercio elettronico" si legge testualmente nella guida. Oltre a vendere direttamente Amazon consente, anche a venditori terzi, a determinate condizioni, di operare all'interno del suo 'negozio' e dunque si può scegliere di operare su questa piattaforma valutando vantaggi e svantaggi, tra questi ultimi, la Confcommercio raccomanda che"date le tariffe praticate da Amazon, è necessario, per guadagnare, che il negozio venda merce con una buona marginalità".

Non manca un'analisi rivolta ai pro e ai contro offerti dalle vendite su e-Bay (149 milioni compratori attivi nel mondo ) e attraverso Groupon 10 milioni di iscritti e 30 mila esercizi affiliati su un totale di 200 milioni. Se allargare la propria clientela sul web rappresenta sicuramente una opportunità spesso da cogliere, tuttavia, il rischio maggiore nell'entrare nel circuito di questi giganti dell'e-commerce è che "funzioni troppo" e dunque "va verificata la fattibilità e sostenibilità di di sconti anche del 90% e la effettiva possibilità di gestire un numero molto elevato di adesioni senza che rappresenti un problema".

Le piattaforme da una parte avranno sicuramente alimentato il fenomeno dell'e-commerce in Italia, in netta ascesa, come dimostrano i dati del 2013 +15% rispetto al 2012, pari a 12,6 miliardi di euro. Tuttavia il business ha le sue regole e va affrontato con consapevolezza soprattutto per chi decide di aprire un negozio online. Per non cadere "nei falsi miti", si spiega nella guida, non basta aprire sito e investire qualche centinaia di euro per il posizionamento sui motori di ricerca: questo non è garanzia di alcuna vendita. La Confcommercio avverte che "gestire un'attività di e-commerce" è come un "vero e proprio secondo negozio".

In primis, appunto, vanno valutate le opportunità di mercato. "un piccolo negozio indipendente, online come offiline, - si legge - dovrebbe provare a differenziare la sua offerta per specificità, qualità e servizio offerto. Nell'era di Amazon e di un web in cui la concorrenza si fa sempre più aggressiva, posizionarsi come un generalista può non essere la scelta giusta". Senza trascurare il fatto che è importante anche individuare uno staff per questa attività dentro o fuori dall'esercizio commerciale. Insomma, bisogna attrezzarsi per vincere la sfida offerta dalle nuove frontiere del commercio online.

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