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Zanetti: "Dal 2015 puntare a tassa unica sulla casa". E sul Jobs act "la delega non è in bianco" /

08 ottobre 2014 | 18.34
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Il sottosegretario all'Economia ospite dell'Adnkronos: "Imu e Tasi sono un autentico obbrobrio". Quanto alla delega al governo sulla riforma del lavoro "è ampia non è in bianco, come sostengono alcuni, e vuole lasciare aperte delle soluzioni". E sul Tfr in busta dice: "Sì solo se non grava sulle aziende"

Enrico Zanetti (Foto Adnkronos/Cristiano Camera) - {agenzia}
Enrico Zanetti (Foto Adnkronos/Cristiano Camera) - {agenzia}

Un'imposta unica sulla casa a partire dal 2015. Il sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti ospite dell'Adnkronos al Palazzo dell'Informazione, appoggia poi e rilancia l'annuncio del premier Matteo Renzi /Video. Nel definire un "autentico obbrobrio" l'Imu-Tasi che i cittadini e contribuenti "hanno dovuto sorbirsi nel 2014 come esito finale di un dibattito politico surreale nel 2013 dove contavano più i nomi delle imposte sottostanti", parla di uno schema che "va superato": per il 2015, dice, "sarebbe opportuno pensare a una razionalizzazione dell'esistente". Imu e Tasi, ha sottolineato, "che sono due imposte già di fatto uniche perché hanno lo stesso presupposto di base imponibile devono diventare uniche anche nella forma, così non avremo il doppio degli adempimenti da fare". Per il prossimo anno "dobbiamo portare una diversa configurazione. E' una cosa che noi di Scelta Civica diciamo dal primo giorno", ha spiegato. Per il 2016 invece bisognerà "lavorare ad una imposta unica più innovativa". Per Zanetti, "affrettare i tempi può essere una sfida interessante ma in un contesto complesso di Legge di stabilità con tanti fronti aperti potrebbe portarci a commettere gli errori del passato". Adesso "semplifichiamo la vita ai contribuenti e poi studiamo soluzioni innovative con tempi adeguati dando poi modo ai comuni di non trovarsi impreparati". Ma è importante "avere chiaro che bisogna disegnare un percorso o rischiamo di fare gli stessi drammatici errori, pur nella buona volontà del governo Letta, quando si presero decisioni tardive a fine anno e si costruì un sistema allucinante".

Parlando poi del Jobs Act il sottosegretario spiega che "oggi la fiducia sulla delega al governo è ampia non è in bianco, come sostengono alcuni, e vuole lasciare aperte delle soluzioni". Così il del . La delega prevede "un sistema di tutele crescenti, non bloccate e integrali per alcuni e zero per altri - ha sottolineato - ma un sistema che implica necessariamente il superamento dell'art. 18". "Io e Scelta civica siamo assolutamente convinti che questa sia la strada giusta", ha affermato, "affinché l'Italia possa presentarsi in Europa con una veste sostanzialmente riformatrice non solo con annunci".

Via libera da Zanetti anche all'anticipo del Tfr in busta se non ci sono costi per le aziende. Bene l'operazione, ha sottolineato, "solo a condizione che vi sia la soluzione tecnica per scongiurare il rischio di liquidità per le imprese". E una volta messe in sicurezza le imprese "credo che questa operazione meriti di essere fatta perché dal punto vista dei dipendenti è una facoltà di scelta in più - conclude - e quando si danno nuove opportunità si fa qualcosa di positivo".

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