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Le tasse incombono, in arrivo una raffica di scadenze. Le imprese sborseranno oltre 91 miliardi

18 ottobre 2014 | 09.42
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Tra novembre e dicembre per le aziende 25 'appuntamenti' da onorare, in teoria uno ogni due giorni. E' quanto rileva la Cgia che ha anche stilato le 100 imposte che gravano sui contribuenti italiani

 (Infophoto)
(Infophoto)

Nei prossimi mesi di novembre e di dicembre le imprese italiane saranno chiamate a versare oltre 91 miliardi di euro di imposte. Tra il versamento delle ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori familiari, le ritenute in capo ai lavoratori autonomi, l’Iva, gli acconti Irpef, Ires e Irap, il versamento dell’ultima rata dell’Imu e della Tasi, le aziende dovranno onorare 25 scadenze fiscali: in linea teorica una ogni 2 giorni. A rilevarlo è la Cgia.

"Una pioggia di scadenze - fa notare il segretario dell'associazione Giuseppe Bortolussi - che potrebbe mettere in seria difficoltà moltissime piccole imprese a causa della cronica mancanza di liquidità. Un periodo, quello di fine d’anno, molto delicato per le aziende: oltre all’impegno con il fisco devono corrispondere anche le tredicesime ai propri dipendenti. E con il perdurare della crisi, questo impegno economico costituirà un vero e proprio stress test". Ma quante sono le tasse che gravano sugli italiani? Tra addizionali, bolli, canoni, cedolare, concessioni, contributi, diritti, imposte, maggiorazioni, ritenute, sovraimposte, tasse e tributi, l’Ufficio studi della Cgia ne ha contate un centinaio.

Quali sono le imposte più curiose? Spulciando l’elenco, la Cgia segnala l’addizionale regionale all’accisa sul gas naturale (in buona sostanza una tassa sulla tassa), l’imposta provinciale di trascrizione (che continuiamo a pagare alle Province quando acquistiamo un’auto nuova), l’imposta sulle riserve matematiche (tassa in capo alle società di assicurazione) e le sovraimposte di confine sui gas, gli spiriti, i fiammiferi, i sacchetti di plastica non biodegradabili, la birra e gli oli minerali. "Di fatto - spiega l'associazione - sono delle imposte doganali che le aziende importatrici-esportatrici di questi prodotti versano al fisco italiano".

Nonostante siano tantissime e molte di loro siano sconosciute ai più, il gettito, invece, rimarca la Cgia, si concentra su pochissime voci. Le prime 10 imposte - Irpef, Iva, Ires, Irap, imposta sugli oli minerali, Imu, imposta sui tabacchi, addizionale Irpef regionale, ritenute sugli interessi e altri redditi da capitale e l'imposta sul lotto - hanno garantito nel 2013 oltre l'83 per cento del gettito tributario. Per l'anno in corso, fa sapere ancora la Cgia, tra imposte e tributi lo Stato e le Autonomie locali incasseranno 487,5 miliardi di euro. Se aggiungiamo anche i contributi sociali, pari a poco più di 216 miliardi, nel 2014 il gettito fiscale complessivo sfiorerà i 704 miliardi di euro.

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