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Legge stabilità, ok della Ragioneria dello Stato. Tesoro: bonus bebè fino a 90mila euro di reddito

22 ottobre 2014 | 19.31
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Testo 'bollinato' trasmesso al Quirinale

(Adnkronos)
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Via libera della Ragioneria generale dello Stato alla Legge di Stabilità. "Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria Generale dello Stato il Ddl Stabilità viene ora trasmesso al Quirinale", si legge in un tweet del Ministero dell'Economia.

Quanto ai contenuti del testo, il Tesoro è intervenuto con due tweet per puntualizzare che il tetto per il bonus è rimasto a 90mila euro annui e che sarà comunque erogato mensilmente. In precedenza in una nuova bozza della manovra, invece, si prevedeva che il cosiddetto 'bonus bebè' sarebbe stato non inferiore ai 900 euro a partire dal 2015 solo per le famiglie con reddito basso (non superiore a 30.000 euro annui), da erogare in un'unica rata per ogni bimbo nato o adottato. Nelle bozza, infatti, si legge che l'assegno per incentivare la natalità e contribuire al sostegno dei bambini nati o adottati è destinato ai nuclei familiari "composti da cittadini italiani o di uno Stato membro dell'Unione europea o da cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno" residenti in Italia, "in possesso di un valore dell'Isee non superiore a 30.000 euro annui". A questo scopo è stato istituito presso il Ministero dell'Economia un Fondo da 500 milioni di euro annui. Inoltre "l'assegno è corrisposto dall'Inps in base all'ordine cronologico di presentazione delle domande in data successiva alla nascita o effettiva adozione e, in caso di insufficienza delle risorse, l'Inps non prende più in considerazione ulteriori domande, fornendo immediata comunicazione anche attraverso il proprio sito internet istituzionale".

Aumentano inoltre i tagli di Palazzo Chigi, sempre stando al testo circolato. "Ai fini del concorso al raggiungimento degli obiettivi programmati di finanza pubblica, la Presidenza del Consiglio dei ministri assicura a decorrere dall’anno 2015 una ulteriore riduzione delle spese del proprio bilancio, rispetto a quelle già previste a legislazione vigente, non inferiore a 10 milioni di euro", si legge nella bozza. "Le somme provenienti dalla suddetta riduzione sono versate annualmente all’entrata del bilancio dello Stato", si aggiunge.

Cura dimagrante anche per la Rai. Dal 2015 le somme da riversare all'emittente pubblica "sono ridotte del 5%", si legge nella bozza.

Tra le altre modifiche infine, viene rialzato il tetto per gli sgravi ai neoassunti: dal primo gennaio per tre anni, si prevede "l’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 8.060 euro su base annua", contro la precedente soglia di 6.200 euro.

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