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Tfr, Confesercenti: "Solo due dipendenti su 10 lo vogliono in busta paga"

01 novembre 2014 | 10.31
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Il 67% dei lavoratori continuerà a lasciare accumulare il suo trattamento di fine rapporto nell'impresa in cui lavora. C'è anche un 15% che non ha ancora deciso. Due imprenditori su 3 temono la propria impresa avrebbe difficoltà con la liquidità disponibile

(Foto Infophoto) - INFOPHOTO
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Solo il 18% dei dipendenti privati italiani sceglierà di avere il Tfr in busta paga, a fronte del 67% che invece continuerà a lasciare accumulare il suo trattamento di fine rapporto nell'impresa in cui lavora. Un segnale che dimostra, anche nella recessione, il rapporto di fiducia che intercorre tra i lavoratori dipendenti e le loro imprese. Infine il 15% di dipendenti, invece, ancora non ha deciso. E' quanto emerge da un sondaggio sul Tfr condotto sui dipendenti privati e sugli imprenditori da Confesercenti in collaborazione con Swg.

Il 64% degli imprenditori teme che, se tutti o la maggior parte dei dipendenti scegliessero di avere il Tfr su base mensile, l'impresa avrebbe difficoltà con la liquidità disponibile, a fronte di un 36% che, invece, non avrebbe problemi. Gli ostacoli sembrano nascere dagli impedimenti che le imprese incontrano nell'ottenere prestiti e finanziamenti dal canale bancario, segnalati dal 66% degli imprenditori.

Se nel 2015 le indicazioni date dagli intervistati dovessero rimanere invariate, l'Ufficio Economico Confesercenti stima un effetto espansivo modesto sulla spesa, con un incremento, a fine 2015, di 380 milioni, pari allo 0,1% dei consumi commercializzati. Il numero ridotto di persone che opteranno per il Tfr in busta paga, inoltre, potrebbe porre un problema anche per i conti pubblici.

Il Tfr in busta paga, infatti, è sottoposto a tassazione ordinaria, e non ridotta come quando viene preso a fine carriera. Sulla base dei dati emersi dal sondaggio, stimiamo che il gettito Irpef generato dalla maggiore tassazione sarebbe di 1 miliardo, circa 1,5 miliardi in meno di quanto previsto dalla relazione tecnica alla Legge di Stabilità. Secondo cui il numero di dipendenti che opteranno per il Tfr in busta paga è molto più alto: il 40% dei lavoratori delle imprese fino a 10 dipendenti, il 50% di quelle fra 10 e 50 dipendenti, il 60% in quelle di dimensioni ancora maggiori.

In generale, lasciare accumulare il Tfr rimane per gli italiani una strategia di tutela futura: il 54% pensa che la liquidazione serva come forma di risparmio finanziario, il 29% per integrare la pensione, il 12% come fondo per le spese mediche o sostegno per la vecchiaia. Solo il 5% ritiene che il Tfr possa servire a comprare un'abitazione per sé o per i proprio familiari.

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