cerca CERCA
Mercoledì 24 Aprile 2024
Aggiornato: 14:08
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Ast, trattativa a oltranza al ministero. Nell'attesa i sindacati sospendono le assemblee

18 novembre 2014 | 17.07
LETTURA: 5 minuti

Nuovo tavolo al Mise convocato dal ministro Guidi, potrebbe essere quello cruciale per arrivare all'ipotesi di accordo tra azienda e lavoratori. Landini avverte: "Vogliamo acquisire quelle certezze che finora non abbiamo avuto"

(Adnkronos)
(Adnkronos)

Va avanti a oltranza il tavolo al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza Ast di Terni. Con la mediazione del ministro Federica Guidi e del sottosegretario al Lavoro e alle Politiche sociali Teresa Bellanova, quella di oggi può essere la giornata cruciale per arrivare a un'ipotesi d'accordo che riesca ad accontentare tutti. Da un lato l'azienda, che porta avanti il suo piano industriale di rilancio con verifica dopo 24 mesi, dall'altra le parti sociali che cercano di salvare l'occupazione e che vedono di buon occhio la proposta di Guidi all'Ast di prolungare la verifica al doppio, quattro anni.

L'incontro al ministero è iniziato in mattinata e dopo un vertice ristretto tra i leader sindacali, azienda e governo, ha preso il via la riunione plenaria a oltranza. In strada, ad attende qualche informazione, una trentina di operai arrivati da Terni. Alcuni con i caschi di lavoro, altri con la divisa, tutti preoccupati per il futuro. "Sono 27 giorni che sono qua senza stipendio, al freddo e sotto la pioggia. Chiudendo lo stabilimento di Terni - dice Giovacchino Olimpieri, segretario provinciale della Fismic, tra i primi ad arrivare al Mise - non solo si chiude un polo d'eccellenza dell'acciaio in Italia, ma si mette a rischio il futuro delle famiglie di operai che hanno un'età, per cui il loro ricollocamento sarà difficile".

Assemblee sospese nell'attesa - Che sia un giornata cruciale lo fa capire la decisione di sospendere le assemblee di domani. L'annuncio lo ha dato, a tavolo già avviato, Sandro Pasotti, coordinatore nazionale siderurgia Fim-Cisl: "Abbiamo convenuto di iniziare una trattativa non stop fino a una possibile ma non certa intesa. Cambia quindi il programma. Sono state sospese le assemblee organizzate per domani in attesa di una possibile ipotesi di accordo", ha detto a margine.

"L'azienda ha dato la disponibilità a esplorare tutti i punti, crediamo si possa cominciare la trattativa finale. Lavoriamo - ha concluso Pasotti - per un accordo che rilanci Ast".

Fiom, presente Landini - "Le condizioni sono difficili, vogliamo acquisire quelle certezze che finora non abbiamo avuto: sul piano industriale quindi che ci sia la possibilità concreta di investimenti, il mantenimento dei due forni e una prospettiva che permetta seriamente di affrontare questo tempo. Sono queste le condizioni perché si possa aprire un confronto" ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, prima di entrare al tavolo.

Mentre sul governo è netto: "Ha aperto il conflitto con il sindacato. Sta rifiutando "il confronto con i lavoratori, che non hanno altri strumenti democratici di lotta" se non lo sciopero. "A gettare benzina - ha detto - è chi accetta le proposte di Confindustria e che nega i diritti e il confronto".

Uilm: "Impossibile rinviare ancora" - "L'accordo va fatto. Oggi è la giornata per trovare le condizioni per farlo. Siamo al 'dentro o fuori'. O si supera lo scoglio o si impantana la trattativa. Non ci possono essere rinvii", ha detto il segretario nazionale della Uilm Massimo Ghini al suo arrivo al Mise. "I tre punti per iniziare la trattativa sono il mantenimento dei due forni - ha spiegato - che la produzione non scenda sotto al milione di tonnellate e che sia mantenuto un organico in funzione di questo livello produttivo".

Ugl: "Accordo o la lotta si inasprirà" - Maria Antonietta Vicaro, segretario generale dei metalmeccanici di Ugl, è stata ancora più chiara: "La partita è difficilissima, siamo pronti a trattare a oltranza. Dopo quattro mesi di trattativa oggi è il giorno decisivo". "Vedremo se riusciremo a portare in assemblea una ipotesi di accordo. L'alternativa - ha avvertito - sarebbe l'inasprimento della lotta".

"Forse sulla vertenza - ha continuato - ci sono state troppe aspettative politiche, soprattutto sulla possibile richiesta di aiuti di Stato. Ma l'azienda ha detto no, vogliono investire in innovazione per garantire un futuro senza aiuti. Un metodo molto tedesco, poi però - ha ironizzato Vicaro - chiedono la cassa integrazione".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza