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Bce, la Corte Ue approva il programma Omt. Più vicino il varo del QE

14 gennaio 2015 | 11.21
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La Corte di Giustizia Ue - bocciando un ricorso tedesco - ha promosso, ma a determinate condizioni, il programma - annunciato nel settembre 2012 ma mai varato - di 'Outright Monetary Transactions', di acquisti sul mercato secondario definito compatibile, in linea di principio" con i Trattati dell'Unione. Un via libera che potrebbe aprire la porta nella prossima riunione del Consiglio direttivo all'adozione di un 'quantitative easing' in stile Federal Reserve

(Xinhua)
(Xinhua)

Buone notizie per il presidente della Bce Mario Draghi, alla vigilia di un importantissima riunione del Consiglio direttivo che il prossimo 22 gennaio dovrebbe varare un piano di acquisti di titoli di Stato (il cosiddetto 'Quantitative Easing'). Infatti, la Corte di Giustizia Ue - bocciando un ricorso presentato da esponenti tedeschi ostili all' "interventismo" dell'Eurotower - ha promosso, ma a determinate condizioni, il programma di 'Outright Monetary Transactions' annunciato nel settembre 2012 dalla BCE. Un piano - mai varato - di acquisti sul mercato secondario che - si legge nel parere, non vincolante ma abitualmente rispettato dalla sentenza finale - l'avvocato generale Cruz Villalón definisce "compatibile, in linea di principio" con i Trattati dell'Unione. Una compatibilità - si spiega - che "dipenderà, se detto programma giungerà ad applicazione, dal rispetto di determinate condizioni".

A questo punto sembrano cadere i principali ostacoli al varo di un quantitative easing in stile Federal Reserve. D'altronde, in un'intervista al quotidiano tedesco 'Die Zeit', apparsa poco prima della sentenza della Corte Ue, lo stesso Draghi ricorda che la Bce "non ha possibilità illimitate" di intervento per portare avanti il proprio mandato.

Sul maxi-programma di acquisti di titoli di Stato Draghi ricorda che "tutti i membri del Consiglio direttivo della Bce sono determinati a rispettare il mandato" di rispettare gli obiettivi di inflazione, ma ammette che "naturalmente ci sono differenze su come ciò vada fatto". In ogni caso, osserva, "non stiamo qui per favorire questo o quel paese e per danneggiare i risparmiatori tedeschi". E conclude ricordando come la Bce non abbia finora mai registrato perdite, anzi incamerando utili che vengono poi rigirati "anche alla Bundesbank che poi li gira al Tesoro e quindi ai cittadini tedeschi".

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