cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 03:22
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Bce: Il day after del Qe, la Germania attacca ma Hollande garantisce: "Niente stop a riforme"

23 gennaio 2015 | 17.27
LETTURA: 4 minuti

Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann - uno dei principali oppositori agli acquisti di titoli di Stato - denuncia i rischi del Qe ma il presidente francese da Davos assicura: "La decisione della Bce non deve portare a differire le riforme"

Bce: Il day after del Qe, la Germania attacca ma Hollande garantisce:

La svolta della Bce - con il varo del 'quantitative easing' - continua a fare discutere e si chiariscono le posizioni in campo. In prima fila ovviamente i tedeschi con la repentina sortita del presidente della Bundesbank Jens Weidmann - uno dei principali oppositori agli acquisti di titoli di Stato che - ha denunciato come il QE "non è strumento come gli altri, perché comporta dei rischi". Weidmann non ha nascosto il timore che "le politiche di consolidamento fiscale vengano messe da parte, aumentando il pressing sulla Bce per mantenere i costi di finanziamento bassi per un lungo periodo di tempo". Gli ha fatto eco il governatore di Bankitalia Ignazio Visco che dal World Economic Forum di Davos ha riconosciuto "il rischio di una frammentazione finanziaria" legato al fatto che l'80% delle eventuali perdite del QE sarebbero in carico alle banche centrali nazionali. "Ma siamo sicuri che l'atteggiamento da parte dei governi allenterà questi rischi" ha aggiunto.

Cautela anche dall'agenzia Moody's che ha ricordato come la decisione della Bce "dovrebbe contribuire a stabilizzare i mercati finanziari dentro e fuori l'Eurozona: ma il Quantitative Easing non è una panacea per i mali" dell'area dell'Euro. Per Moody's soprattutto "bisogna fare di più per aumentare la competitività delle economie dei paesi membri, in particolare adottando riforme del mercato del lavoro che aumentano la mobilità e la flessibilità salariale".

Ad allontanare il sospetto che le mosse di Draghi possano far slittare gli impegni di austerità ha provveduto - sempre da Davos - lo stesso presidente francese François Hollande. "La decisione della Bce non deve portare a differire le riforme" ha ribadito, parlando di "una misura attesa e che è stata decisa per un lungo periodo. La Bce ha potuto agire perché ha raggiunto i suoi obiettivi che è la lotta all'inflazione. Con un'inflazione nulla c'è più spazio per le liquidità da iniettare nell'economia e per favorire la crescita".

La decisione della Bce potrà permettere, sottolinea Hollande, "di orientare i risparmi, i finanziamenti verso le aziende, verso gli investitori privilegiando così gli investimenti delle aziende". La decisione della Bce, aggiunge ancora Hollande, "ci obbliga ad agire con più audacia, a togliere i freni alla crescita e favorire la creazione di posti di lavoro".

Nel nostro paese il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, ha osservato come "non è affatto scontato che il QE abbia ricadute positive sull'economia reale e sull'occupazione". "Aumenterà la liquidità - ha proseguito - ma bisognerà poi vedere come sarà utilizzata dalle banche, che saranno comunque le principali beneficiarie dell'operazione".

Attesa per maggiori investimenti è stata invece espressa Paolo Buzzetti, presidente dell'Ance, l'associazione dei costruttori edili. Il QE, ha spiegato, "era un intervento che sollecitavamo da anni sull'esempio degli Usa. Il presidente Draghi è riuscito a vincere le resistenze dei falchi" ma ora "ci vuole un piano di investimenti pubblici se no non andiamo da nessuna parte. Così è avvenuto negli Stati Uniti dove dove all'intervento di politica monetaria si è affiancato un piano di investimenti".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza