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Ue: banda larga e crescita digitale, per la Sicilia 436mln disponibili

30 gennaio 2015 | 10.00
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Ue: banda larga e crescita digitale, per la Sicilia 436mln disponibili

Oltre 436 milioni di euro, tra fondi della vecchia e nuova programmazione europea, da investire per la realizzazione di reti a banda larga e per la crescita digitale della Sicilia. Le cifre sono emerse nel corso di un convegno organizzato questa mattina dalla Cgil Sicilia a Villa Niscemi, a Palermo, su "Banda larga e crescita digitale, occasione di sviluppo per la Sicilia".

Nel dettaglio, con la programmazione 2014-2020 la Sicilia potrà disporre di oltre 282 milioni di euro (già inseriti del Fesr) e di 8,5 milioni del Psr (Piano sviluppo rurale). A questi si aggiungono i 75 milioni della vecchia programmazione, destinati a portare la banda larga in 60 comuni dell'Isola, 35 milioni di euro per il superamento del digital divide e 36 milioni per la rete a servizio della pubblica amministrazione (Ran), come da accordo di programma Regione- Mise.

"Una grande opportunità che si apre per la Sicilia - ha detto Ferruccio Donato della Cgil Sicilia - ma occorrerà non perdere battute e avere le idee chiare sulla direzione verso cui procedere altrimenti si rischia che questi fondi, come già avvenuto con la dotazione del Pac, vengano dirottati altrove".

Per quanto riguarda la banda larga e la crescita digitale, l'Italia è oggi all'ultimo posto nel panorama europeo, ma la Sicilia parte in vantaggio avendo l'opportunità di utilizzare i fondi 2007-2013. "Da ora al 2016 - spiega Donato - secondo Infratel, il 57% della popolazione sarà raggiunta dalla banda larga e con la nuova programmazione la rete a 30Mbps così come quella a 100Mbps potrà raggiungere il 100% della popolazione".

Completato l'iter della vecchia programmazione però, sottolinea la Cgil, "bisognerà essere tempestivi rispetto alla nuova. Ecco perché come Cgil sollecitiamo l'immediato insediamento di una task force che consenta di andare più velocemente rispetto ai tempi della politica. Il governo italiano - aggiungono - a giorni trasmetterà a Bruxelles il proprio piano che entro settembre diventerà operativo, ed entro quella data la Sicilia dovrà avere chiaro come e dove dislocare le risorse e su quali obiettivi".

Salute, scuola, giustizia e pubblica amministrazione, saranno i settori coinvolti nella rivoluzione. "Un salto - sottolinea La Rosa - che determinerà vantaggi non solo sul piano dei servizi ma per l'intera economia e per il sistema delle imprese".

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