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Internet: giovani nativi digitali ma non basta essere 'smanettoni'

18 febbraio 2015 | 16.21
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Lehnus (Infratel/Invitalia): " Si deve spingere sugli e-skills, sono uno strumento potentissimo per competere in Ue. E per sostenere il piano 'Scuola digitale' stiamo alzando il numero degli istituti connessi a 100 Mbps in tutte le Regioni del Centro-Sud in cui è attivo il nostro piano sulla banda ultralarga".

 (foto Infophoto
(foto Infophoto

Giovani sempre connessi, ma "non basta essere 'smanettoni'", ciò che serve in mondo sempre più on line è "che i ragazzi italiani acquisiscano e-skills" che consentano loro "di competere in Europa". A spingere le nuove generazioni verso le competenze digitali è Rossella Lehnus, responsabile della Pianificazione strategica e Public affairs di Infratel, la società in-house del ministero dello Sviluppo Economico che ha il compito di attuare il 'Piano nazionale Banda Larga' e il 'Progetto Strategico Banda Ultra Larga in Italia. "Le famiglie che hanno ragazzi in casa presentano livelli di digitalizzazione più alta, quindi i giovani possono essere drivers della digitalizzazione del Paese" ma, aggiunge, "i giovani hanno bisogno di una guida". Insomma "non è sufficiente essere 'smanettoni'" osserva l'esperta di Infratel/Invitalia.

"I giovani italiani non sono in grado di competere con i loro coetanei europei sulle competenze Ict, questo è un dato di fatto. Le famiglie e la 'Buona scuola' possono colmare questo gap, contribuendo a restringere il digital divide culturale" che si registra nel Paese, spingendo anche le nuove generazioni "verso competenze digitali che saranno le armi della competitività del futuro". Per Lehnus, insomma, "dobbiamo pretendere qualcosa di più dai nostri giovani, perchè loro hanno un enorme bagaglio culturale, quello di essere nativi digitali, ma non dobbiamo accontentarci che sanno usare bene internet oppure i social network". "Scuola e famiglia -esorta ancora- possono arricchire questa loro conoscenza e dare loro in mano uno strumento che è potentissimo". "I lavori che faranno questi giovani non li conosciamo, quindi dobbiamo formarli e -rimarca- renderli capaci di sfruttare la straordinaria l'occasione offerta dal digitale". E per sostenere il piano Scuola digitale, "come Infratel, -conclude Lehnus - stiamo alzando il numero di scuole connesse a 100 Mbps in tutte le Regioni del Centro-Sud in cui è attivo il nostro piano sulla banda ultralarga. Ci piacerebbe farlo per tutta l'Italia, avvalendoci anche di un mix di tecnologie: fisso, mobile e satellitare".

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