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Landini e Camusso in piazza insieme, unisce no a Jobs Act

24 marzo 2015 | 17.00
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Anche il leader Cgil Susanna Camusso in piazza sabato con le tute blu della Cgil. Una presenza in forse fino all'ultimo dopo lo scontro con la Fiom di Maurizio Landini sulla coalizione sociale. Alla fine unisce il no al Jobs Act e alla soppressione dell'art.18

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Prima l'annuncio di Landini, poi la conferma della Camusso: il leader della Cgil parteciperà sabato prossimo, 28 marzo, alla manifestazione della Fiom. Una presenza, questa, non scontata dopo l'aspro scontro tra confederazione e tute blu su quella coalizione sociale che ancora infiamma il dibattito politico e sindacale. Ancora resta un margine di incertezza se Camusso parlerà dal palco prima della chiusura del leader delle tute blu ma quello che appare è che il no al Jobs Act del governo Renzi, alla soppressione dell'articolo 18, al demansionamento e alla normativa sugli appalti unisce il sindacato. ''Ci sarò, non c'è dubbio anche se non ho ancora ragionato sul comizio'', conferma la stessa Camusso a margine di un'audizione al Senato.

Intanto in casa Fiom fervono i preparativi e le aspettative sono per una "manifestazione molto partecipata". Il consenso intorno alla protesta delle tute blu della cgil, come spiegano gli organizzatori, "sta crescendo" ed a sfilare, incrociano le dita, potrebbero essersi anche più di quei 50 mila che riescirà a contenerne Piazza del Popolo. Circa 300 i pullman che si apprestano ad invadere Roma oltre ai treni speciali e ai voli organizzati da Sardegna e Sicilia, gli studenti in arrivo da tutta Italia e i lavoratori bancari che saranno in piazza con la Fiom dopo la rottura delle trattative sul contratto avvenuta ieri. Jobs Act ma anche lotta alla riforma delle pensioni targata Fornero, tra gli obiettivi della mobilitazione.

E se contro il Jobs Act il prossimo terreno di battaglia sarà il contratto il cui rinnovo dovrebbe partire a breve, con cui ottenere il reinserimento, dopo 3 anni, delle tutele previste dall'articolo 18 e la cancellazione del demansionamento e del controllo a distanza, è sul fronte delle pensioni che invece il sindacato si appresta ad aprire una vera e propria vertenza. Intendiamo modificare la legge Fornero con cui ridurre drasticamente l'età pensionabile a 60-62 anni senza penalizzazioni. Non solo. Chiederemo anche il ripristino delle pensioni di anzianità per i lavori più pesanti ed il ripensamento del sistema contributivo che penalizza i giovani", elenca ancora Landini prima di ritornare a chiarire quella proposta di coalizione sociale sempre al centro di polemiche e critiche sindacali e politiche.

Ma la manifestazione di sabato, sarà anche una sorta di test per quella coalizione sociale che Landini intende portare avanti legando in una sorta di programma mobile, organizzazioni, movimenti e rete. Tutto è rinviato o metà aprile, assicura, quando i soggetti torneranno a reincontrarsi per verificare i margini di un atto fondativo. Ma intanto quella di sabato se non è una prova generale, almeno all'interno del mondo del lavoro, le si avvicina molto.

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