La Banca d'Italia ''non viene privatizzata''. Il suo assetto ''non è privato, quello che c'è nel capitale non è del governo o del ministero, ma è del paese''. Lo afferma il governatore di Palazzo Koch, Ignazio Visco, in audizione nella commissione Finanze del Senato. Il mano al sistema, ricorda Visco, ci sono 7,5 miliardi che non costituiscono tutto il capitale; il dividendo viene dato alle banche ma ''una componente molto importante viene messa al fondo di rischi, e un'altra parte viene girata allo Stato, in più ci sono le imposte sugli utili''.
Quanto al trasferimento delle quote dei partecipanti che sono sopra al 3%, il governatore spiega: ''Stiamo lavorando per rendere il più fruibile possibile questo trasferimento''. Le quote, secondo il governatore, dovrebbero andare ''alle banche che non ce l'hanno, ai fondi pensione, o alle società di assicurazione''. ''Saranno distribuite, ma bisogna trovare degli interlocutori e far capire che può essere un investimento nel tempo''. ''Stiamo lavorando'' ma ''è importante capire quale sarà la politica di dividendo nel futuro''.
