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Il governo al lavoro sulle pensioni, Taddei: "Terrà conto di equità e tenuta conti"

04 maggio 2015 | 17.28
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L'obiettivo è avere in mano numeri certi in tempi rapidi, anche per evitare il 'balletto' sulle cifre, che secondo indiscrezioni potrebbero arrivare fino a 13 mld in termini di impatto sul bilancio.

Filippo Taddei, responsabile economico Pd
Filippo Taddei, responsabile economico Pd

"Qualunque sarà la scelta del governo sarà ispirata a due principi: tenuta dei conti ed equità". E' quanto sottolinea all'Adnkronos il responsabile economico del Pd Filippo Taddei commentando la bocciatura da parte della Corte Costituzionale della norma Fornero del 2011 che bloccava l'adeguamento delle pensioni al costo della vita per gli assegni superiori a tre volte il minimo Inps (1.443 euro).

Una sentenza, quella della Consulta, che per l'Avvocatura dello Stato ha un impatto sui conti pubblici di circa 1,8 miliardi per il 2012 e altri 3 miliardi per il 2013. "In questa fase è impossibile definire con quale strumento interverrà il governo" per adeguarsi alla decisione della Consulta e rimborsare i 6 mln di pensionati colpiti dal blocco delle indicizzazioni. "Adesso si sta valutando l'esatto impatto sul bilancio quindi è in corso la ricognizione della Ragioneria Generale dello Stato", spiega Taddei. L'obiettivo è avere in mano numeri certi in tempi rapidi, anche per evitare il 'balletto' sulle cifre, che secondo indiscrezioni potrebbero arrivare fino a 13 mld in termini di impatto sul bilancio. Di certo "l'effetto riguarderà solo il deficit degli anni interessati, 2012 e 2013, e non intaccherà in alcun modo il deficit 2015", chiarisce Taddei. Diverso però è l'impatto sul debito pubblico, alla luce del previsto rialzo del disavanzo degli anni precedenti.

In ogni caso, sottolinea l'economista, "dobbiamo ricordare che le norme Fornero furono concepite in un momento in cui la situazione italiana era gravissima e il paese andava raddrizzato mettendo in sicurezza i conti e le stesse pensioni". Dunque "anche se presentano un errore di tecnica legislativa, non bisogna approfittare di questa sentenza per rimuovere la memoria collettiva della gravità della crisi in quegli anni e questo lo dico per invitare certe forze politiche ad evitare le polemiche".

Inoltre, osserva ancora Taddei, "alla luce della sentenza della Corte costituzionale, che considera le pensioni come una retribuzione differita, allora avrebbe senso considerare uno più stretto allineamento tra contributi versati e pensioni, per gli assegni più alti ovviamente". Quindi "cercare di essere più attenti affinché le pensioni più alte, siano in linea con i contributi versati e questo spesso non accade". Quanto ai tempi dell'intervento del governo, Taddei prevede che siano "ragionevolmente rapidi" e in conclusione osserva: "di certo sarebbe opportuno poter dare un'indicazione entro il versamento degli assegni il primo giugno".

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