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**Fisco: Mef, a marzo nuove partite Iva -2% su anno**

11 maggio 2015 | 19.50
LETTURA: 3 minuti

Mef, il 42,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,2% al Centro ed il 35,5% al Sud ed Isole. La quota relativa alle persone fisiche è pari al 70,2%; le società di capitali raggiungono il 22,7%, le società di persone si attestano al 6,4%

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In calo le nuove partite Iva a marzo: le aperture sono state 51.914, in calo del 2% rispetto allo stesso mese mese dell’anno precedente. E' quanto emerge dall'Osservatorio sulle partite Iva del Mef. La distribuzione per natura giuridica evidenzia che la quota relativa alle persone fisiche è pari al 70,2%; le società di capitali raggiungono il 22,7%, le società di persone si attestano al 6,4% mentre la percentuale dei 'non residenti' e 'altre forme giuridiche' è pari allo 0,7%. In calo le aperture per le persone fisiche e le società di persone (rispettivamente pari a -5,9% e -1,2%); mentre le società di capitali mostrano un sensibile aumento (+11,9%).

Riguardo alla ripartizione territoriale, il 42,2% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,2% al Centro ed il 35,5% al Sud ed Isole. Le flessioni più marcate si rilevano nella provincia autonoma di Bolzano (-14,2%), nelle Marche (-10,1%) e in Umbria (-9%), mentre gli aumenti più evidenti si sono registrati in Valle d’Aosta (+19%), Campania (+5,9%) e Molise (+1,3%). La classificazione per settore produttivo evidenzia che il commercio registra il maggior numero di aperture di partite Iva (24% del totale), seguito dalle attività professionali (12,4%) e dall’agricoltura (10% del totale).

Tra i principali settori, gli incrementi più significativi si rilevano nel trasporto/magazzinaggio (+12,4%), nel settore delle attività immobiliari (+10%) e nelle 'altre attività di servizi' (+9,5%); di contro, si osserva un calo del 18% per le attività finanziarie e per quelle professionali. Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione per sesso è sostanzialmente stabile, con il 63,6% delle partite Iva aperte da soggetti di sesso maschile. Il 45,3% delle aperture è attribuibile ai giovani fino a 35 anni e il 35,6% a soggetti tra 36 e 50 anni, con un calo per le classi di età più giovani e un aumento di aperture nelle classi di età più anziane (rispettivamente -13% e +17%). Il nuovo regime forfetario è stato scelto da 14.633 soggetti (il 28% del totale delle nuove aperture).

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