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Expo: Confartigianato lancia la road map per uscire dalla crisi

21 maggio 2015 | 19.21
LETTURA: 4 minuti

Dal palco dell'assemblea nazionale di Confartigianato, nella cornice di Expo 2015, il presidente Giorgio Merletti illustra la road map dell'associazione per uscire dalla crisi: "Priorità assoluta, riduzione tassazione. Quindi burocrazia, credito, mercato del lavoro, infrastrutture, innovazione e ritardi di pagamento della pubblica amministrazione".

Giorgio Merletti, presidente Confartigianato
Giorgio Merletti, presidente Confartigianato

"Meno annunci, meno personalismi, meno tweet ma più attenzione alla realtà, maggiore ascolto, più cambiamenti concreti". E' quanto hanno chiesto al Governo le imprese riunitesi all'Auditorium di Expo 2015 a Milano per l'assemblea nazionale di Confartigianato

Confartigianato, la cui assemblea nazionale fino alla scorso anno si era sempre svolta a Roma, quest'anno ha voluto fortemente la cornice di Expo 2015, a rimarcare la fiducia nell'occasione unica rappresentata dall'esposizione universale, da una parte. Ma anche per valorizzare l'investimento che ha effettuato, fra l'esposizione di Padiglione Italia e l'inaugurazione, poche settimane fa, di 'Italian Makers Village', il fuori Expo di Confartigianato. In via Tortona, a Milano, uno spazio di 1.800 metri quadri ospiterà per sei mesi il meglio dell’artigianato italiano, rappresentato da 1000 aziende che permetteranno ai visitatori di tutto il mondo l’occasione di toccare con mano l’eccellenza produttiva made in Italy.

L'esecutivo era presente all'evento col ministro Maurizio Martina, ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con delega ad Expo, mentre qualche malumore ha creato l'assenza del ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, forfait definito "riprovevole" perchè annunciato a meno di 18 ore dall'evento.

Dal palco della manifestazione il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti invita a “guardare alla realtà: guardiamo proprio a Expo e al lavoro che ha generato, all’economia che ha mosso e sta muovendo a Milano, in Lombardia, in Italia".

Questa, quindi, la road map di Confartigianato per uscire dalla crisi: "Cominciare subito e dalla priorità assoluta: la riduzione del peso delle tasse". Merletti ricorda che "tra il 2005 e il 2015 l’Italia, tra tutti i Paesi europei, ha subìto il maggiore aumento della pressione fiscale: il risultato è che oggi paghiamo 29 miliardi di tasse in più rispetto alla media Ue, pari ad un maggior costo di 476 euro pro capite".

Dopo aver tagliato le tasse, dice Merletti, bisognerà "continuare sui fronti della burocrazia, del credito, del mercato del lavoro, delle infrastrutture, dell’innovazione, dei ritardi di pagamento della pubblica amministrazione".

Sul fronte della pubblica amministrazione, Merletti ha sostenuto la necessità di semplificare la burocrazia per le imprese, perchè "dobbiamo ricordare quanto danno fa al Paese, ai cittadini e alle imprese il peso della corruzione. È dalla vessazione burocratica che nasce la mazzetta", ha detto.

A questo proposito ha espresso il suo apprezzamento per gli sforzi contenuti nella riforma della pubblica amministrazione del ministro Madia, anche se "le riforme sono sempre piene di ottimi principi e di lodevoli intenti, ma troppo spesso, poi, nella realtà cambia poco".

E' lo stesso appunto che il presidente delle imprese artigiane muove al Jobs Act, su cui sospende il giudizio in attesa di verificare effettivamente "quante assunzioni stabili contribuirà a creare". Pur lodandone lo spirito e gli obiettivi, però, durante un passaggio della sua relazione Merletti ha spiegato: "L'occupazione non si crea per decreto: se le imprese non hanno lavoro, non possono nemmeno offrirlo".

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