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Imprenditore palermitano 'salvato' da fondo vittime estorsione e usura

06 giugno 2015 | 16.17
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La storia di Giuseppe Schirru: dalle tangenti alla mafia ai debiti con le banche

Imprenditore palermitano 'salvato' da fondo vittime estorsione e usura

Ha denunciato la richiesta di tangenti e infiltrazioni mafiose, ha chiamato in causa le banche, 'colpevoli' a suo giudizio di applicare tassi usurari e di compiere gravi inadempimenti contrattuali. Ma nel frattempo ha dovuto chiudere la sua azienda, la Emyr Sanitaria, sommerso dai debiti accumulati. Oggi però l'imprenditore palermitano Giuseppe Schirru vede per la prima volta una luce in fondo al tunnel. Grazie al fondo di solidarietà per le vittime dell'estorsione e dell'usura e al sostegno della Prefettura di Palermo. "Devo ringraziarli, sono stati eccezionali. Si sono rivelati il miglior assistente sociale possibile", racconta all'Adnkronos.

La legge che regola il funzionamento del Fondo prevede la sospensione per 300 giorni dei pignoramenti e di tutti i provvedimenti esecutivi, oltre al blocco del pagamento delle rate a Equitalia. "Questa legge mi ha salvato la vita, visto che nelle ultime settimane non vedevo altre strade oltre al suicidio", confida Schirru. L'imprenditore vuole evidenziare come l'accesso allo strumento previsto dal legislatore sia "l'unica strada percorribile per non piegarsi al malaffare e tentare di non perdere definitivamente tutto quello che si è costruito negli anni".

In sostanza, il Fondo rappresenta un incentivo a denunciare, grazie agli immediati benefici previsti, e la possibilità di riprendere l'attività grazie al contributo previsto in caso si estorsione, una elargizione, o di usura, un mutuo senza interessi. Schirru vuole lanciare un appello a tutti gli altri imprenditori che si trovano nelle sue condizioni: "Denunciate e poi andate in Prefettura. Penso agli imprenditori che hanno dovuto pagare tangenti per Mafia capitale: scegliete subito la strada della legalità o sarete inevitabilmente collusi e colpevoli".

Il Fondo di solidarietà viene offerto agli operatori economici, ai commercianti, agli artigiani, ai liberi professionisti vittime di estorsione o usura.

Termini per la domanda. Estorsione: entro 120 giorni dalla denuncia ovvero dalla data in cui l’interessato ha avuto conoscenza che dalle indagini preliminari sono emersi elementi atti a far ritenere che l’evento lesivo consegue a delitto commesso per finalità estorsive. Per i danni conseguenti ad intimidazione ambientale, la domanda deve essere presentata entro il termine di un anno dalla data in cui hanno avuto inizio le richieste estorsive o nella quale l’interessato è stato per la prima volta oggetto della violenza o minaccia. Usura: entro 180 giorni dalla data della denuncia o dalla data in cui l’interessato, in qualità di persona offesa del reato di usura, ha avuto notizia dell’inizio delle indagini.

Cosa possono chiedere le vittime. Estorsione: l'imprenditore vittima di estorsione o di intimidazione ambientale può chiedere la concessione di un’elargizione (pari al danno subito a beni mobili o immobili, al mancato guadagno ovvero a lesioni personali), nonché una provvisionale nella misura massima del 70%. Usura: La vittima di usura, che esercita un’attività economica, può chiedere un mutuo senza interessi (pari al danno usurario subito per effetto degli interessi usurari, di altri vantaggi usurari e del mancato guadagno rimborsabile in dieci anni, nonché un’anticipazione nella misura del 50% (se il relativo procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari e se il P.M. esprime parere favorevole).

Gli effetti dell'accesso al fondo. Altro beneficio previsto per le vittime è la sospensione dei termini per un periodo di 300 giorni in relazione alle procedure esecutive, compresi gli adempimenti fiscali sospesi per un periodo di tre anni, per la quale il Prefetto si esprime, sentito il Presidente del Tribunale dove è pendente il procedimento penale nel quale è parte offesa la vittima.

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