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Fisco: in 4 anni dichiarati e non versati 36,2 miliardi

29 giugno 2015 | 15.23
LETTURA: 3 minuti

"Fenomeno in preoccupante crescita"

INFOPHOTO - INFOPHOTO
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In quattro anni, nel periodo 2008-2011, i contribuenti hanno dichiarato senza versare la somma di 36,2 miliardi. E' quanto emerge da una analisi della Corte dei Conti contenuta nel rendiconto generale dello Stato. "Dai dati -scrive la magistratura contabile- emerge il progressivo, preoccupante aumento degli importi non versati, passati da 8 miliardi nel 2008 a poco più di 10,6 miliardi nel 2011 (+32,1 per cento).

Insomma, non solo gli evasori totali o quelli dediti a inventare sofisticati sistemi elusivi per non pagare, ma anche una nuova categoria: quella di chi dichiara le imposte dovute ma poi non versa. Un fenomeno alimentato anche dalla crisi economica e dalla manca di liquidità di molti contribuenti costretti a fare delle scelte su quali priorità soddisfare nei pagamenti. E spesso finisco per mettere in coda il fisco.

"Come già rilevato in passato, un aspetto tutt’altro che secondario nella complessiva strategia di riduzione dell’evasione fiscale -rileva la Corte dei Conti- dovrebbe essere quello della efficacia ed incisività dell’azione di riscossione dei tributi non spontaneamente versati dai contribuenti. Il fenomeno degli omessi e ritardati pagamenti d’imposta nei settori dell’imposizione sul reddito e dell’Iva sembra presentare crescente rilievo nella gestione del sistema tributario".

Un fenomeno, quello delle imposte dichiarate e non versate, che va letto tenendo anche conto della crescente richiesta di rateazioni presentate ad Equitalia derivanti da iscrizioni a ruolo conseguenti a liquidazione automatizzata delle imposte emergenti dalle dichiarazioni.

Pesa anche l'indebolimento delle procedure di riscossione coattiva

Il carico rateizzato derivante dall’attività di liquidazione automatizzata delle dichiarazioni ammonta a ben 12,9 miliardi di euro e costituisce il 64,6 per cento del carico derivante da attività dell’Agenzia delle entrate ed il 37,1 per cento del carico totale rateizzato per tutti i crediti gestiti dal gruppo Equitalia.

"Si può, pertanto, ritenere -sottolinea la Corte dei Conti- che il fenomeno della c.d. “evasione da riscossione” abbia assunto dimensioni sempre più rilevanti, che rischiano di pregiudicare gravemente la complessiva funzionalità del sistema tributario. Ciò anche a causa dell’indebolimento delle procedure coattive e delle facilitazioni accordate nella rateazione delle somme ancora dovute, dilazionate pur in assenza di una compiuta valutazione della situazione economico-debitoria del soggetto".

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