cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 06:34
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Iran: Italia e Germania in pole nell'export verso Teheran

08 agosto 2015 | 10.59
LETTURA: 4 minuti

Il presidente dell'Iran Hassan Rouhani (foto Afp)  - AFP
Il presidente dell'Iran Hassan Rouhani (foto Afp) - AFP

L'Italia e la Germania saranno probabilmente i maggiori beneficiari dell'aumento delle importazioni da parte dell'Iran , che dovrebbe far seguito alla graduale rimozione di una parte delle sanzioni dopo l'accordo raggiunto a metà luglio da Teheran con gli Usa e altri cinque Paesi, i restanti membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell'Onu più la Germania, sull'uso dell'energia nucleare. A prevederlo è State Street Global Advisors, in un report dedicato all'Iran, "The Implications of Iran's Normalization", firmato da Elliot Hentov, vicepresident e responsabile Policy e Research dell'Official Institutions Group di State Street GA.

L'Iran detiene cospicui fondi nei conti vincolati (escrow accounts) in cui Cina, Giappone, Turchia, Taiwan, Corea del Sud e India sono stati forzati dalle sanzioni Usa a depositare i pagamenti in cambio del petrolio iraniano; da questi conti, Teheran poteva prelevare solo poche merci, selezionate in un'ottica umanitaria. Ora, con la graduale rimozione delle sanzioni, è probabile che l'Iran nel 2016 ritorni nella piena disponibilità di questi fondi, stimati in circa 100 mld di dollari.

Non solo. L'Iran potrà anche vendere immediatamente una quantità di petrolio stimata in 40 mln di barili, per circa 2-2,5 mld di dollari. Insomma, il Paese con la rimozione delle sanzioni tornerà in possesso di ingenti risorse, una parte delle quali sarà probabilmente "segregata per sostenere le riserve della banca centrale e forse per supportare la ricapitalizzazione del settore bancario".

Stae Street, aumento import di beni di consumo e auto tricolori

Tuttavia, "il calendario politico iraniano (le elezioni politiche si terranno nel marzo 2016, ndr) potrebbe portare direttamente a un aumento della spesa pubblica, che potrebbe sostenere a sua volta un balzo della domanda di beni importati in molti settori, ma specialmente nei macchinari, nell'industria leggera e nei beni di consumo. Con gli investimenti nell'industria petrolifera in moto, ci dovrebbe essere una crescita sostenuta nell'importazione di beni capitali, specie macchinari pesanti, negli anni successivi al 2017".

Fino ad allora, prosegue Hentov, "l'assunzione base è di una crescita addizionale delle importazioni di circa 70 mld di dollari entro fine 2017, dei quali circa la metà sarebbero semilavorati per l'industria petrolchimica, l'automotive e altri settori industriali. La crescita delle importazioni, presumibilmente, non sarebbe simmetrica all'attuale profilo delle importazioni dell'Iran, ma porterebbe più probabilmente ad un riorientamento del commercio, i cui maggiori beneficiari sarebbero gli esportatori europei, in particolare la Germania e l'Italia".

"Solo per questi due Paesi - continua State Street - l'apertura del mercato dell'Iran potrebbe tradursi in esportazioni aggiuntive del valore di 10-12 mld di dollari nei prossimi due anni. Dalla Germania aumenterebbe la domanda di macchinari, prodotti farmaceutici, chimici e dell'industria leggera, mentre dall'Italia crescerebbero probabilmente le importazioni di beni di consumo e del settore automotive".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza