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Windows 95 compie vent'anni, così il pc divenne per tutti

23 agosto 2015 | 15.30
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Windows 95 compie vent'anni, così il pc divenne per tutti

Compie vent'anni (che in informatica sono molto più di un'era geologica) ma per certi versi è ancora fra di noi. Parliamo di Windows 95, che domani compie vent'anni. Era infatti il 24 agosto del 1995 quando Microsoft rilasciò la prima versione del sistema operativo che decretò il successo dell'azienda di Bill Gates in un mercato conteso con Apple e Ibm.

Per la società di Redmond svilupparlo fu quasi una necessità, dal momento che l'ex alleata Big Blue continuava a riscuotere consensi con il suo OS/2 nelle versioni 3.0 e 4.0, un ambiente potente, graficamente accattivante e supportato dagli sviluppatori. Windows 3.1, per quanto installato su molte macchine, era instabile e per questioni di compatibilità con i processori più vecchi lavorava solo a 16 bit.

Microsoft prese allora la decisione di creare un nuovo sistema che girasse su computer meno costoso degli Apple dell'epoca, che si 'staccasse' dal Dos e iniziasse a sfruttare le potenzialità dei 32 bit anche se, con alcuni escamotage, era garantita la compatibilità con i programmi che necessitavano la riga di comando.

Nell'estate del 1995 venne rilasciata quindi la prima versione del progetto che aveva come nome in codice 'Chicago' e che venne battezzato 'Windows 95' in riferimento all'anno di uscita. Nel tempo l'azienda di Redmond ha rilasciato più versioni fino all'ultima e più stabile, nel 1997, siglata 'Windows 95 C', che venne distribuita come aggiornamento gratuito agli utenti e che includeva Internet Explorer 4.0, il browser che 'uccise' Netscape e che sancì la 'svolta' verso Internet dell'azienda di Bill Gates, che riconobbe di avere sottovalutato il fenomeno.

Il sistema operativo riscosse quasi da subito un successo commerciale legato a diversi fattori che lo rendevano 'imbattibile': era economico (circa 100 dollari al lancio), ben programmato e l'interfaccia grafica era gradevole e semplice. Un po' macchinosa l'installazione (mediante 13 floppy disk o, per i pc più potenti, un cd-rom) ma per il resto fu una rivoluzione che avvicinò all'informatica milioni di persone che fino ad allora ne erano rimaste lontane.

Nell'estate del 1996, a un anno dal lancio, le copie di 'Windows 95' vendute ammontavano a 40 milioni di unità. Per farsi un'idea, basti pensare che nel 1995 in tutto il mondo furono venduti 60 milioni di computer. E in Microsoft non hanno certo dimenticato il debito di gratitudine nei confronti di 'Windows 95': basti pensare che l'ultimo sistema operativo lanciato da Redmond, 'Windows 10', è stato rilasciato a luglio di quest'anno in onore dei 20 anni del suo progenitore.

Sono tanti gli aneddoti e i miti legati al sistema operativo. A partire dalla schermata blu di errore, ribattezzata dagli utenti di tutto il mondo 'Blue Screen of Death' e che appariva sul display quando 'Windows 95' si bloccava senza lasciare altra scelta che spegnere e riaccendere il computer. Ancora oggi viene utilizzata, anche se è cambiata nell'aspetto.

Oppure il simpatico messaggio che Apple indirizzò a Microsoft nel giorno del lancio: C:ONGRTLNS.W95, una poco sottile battuta legata al fatto che finalmente con 'Windows 95' finiva il limite degli otto caratteri più estensione per il nome del file.

Rimanendo in tema, non si può dimenticare però che il jingle iniziale di 'Windows 95' venne composto per l'occasione da Brian Eno che, per elaborarlo, utilizzò un Macintosh. Da Redmond gli consegnarono una lista di ben 150 aggettivi da 'trasformare' in un effetto sonoro di pochi secondi e l'artista sfruttò le allora indiscusse potenzialità dei computer di Cupertino per creare musica.

La fortuna di 'Windows 95' passò anche per il battage pubblicitario che accompagnò il lancio del nuovo sistema operativo. A New York l'Empire State Building fu illuminato con il logo di Windows 95 logo mentre fece scalpore l'invito a 2500 fra giornalisti e esperti del settore alla presentazione di Redmond, curata dalla star dei talk show Jay Leno.

A dare un contributo ci pensarono i Rolling Stones, che per la prima volta diedero il consenso all'utilizzo di una loro canzone in uno spot, nello specifico 'Start me up', che venne usata come base per la presentazione mondiale e per la pubblicità televisiva. La leggenda vuole che - alla richiesta di Gates sul 'prezzo' per l'utilizzo del brano - Mick Jagger abbia sparato una cifra che giudicava astronomica (si parla di 8 milioni di dollari) ma sulla quale il fondatore della Microsoft non trovò da obiettare.

Infine, molti in Italia ricorderanno che il tasto Start nella prima versione si chiamava Avvio e che il nome cambiò solamente con l'arrivo del pacchetto 'Plus!', aggiornamento che regalava al sistema operativo alcune nuove funzionalità.

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