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Cgia, da taglio Tasi risparmio medio di 204 euro ma per ricchi 'sconto' arriva a 2 mila

02 settembre 2015 | 17.27
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Saranno sopratutto i 'ricchi' a tirare un respiro di sollievo nel caso il governo Renzi decidesse di azzerare non solo la Tasi ma anche l'Imu: lo 'sconto' fiscale su castelli, ville, e abitazioni signorili, comporterebbe infatti un risparmio intorno ai 2mila euro contro i 204 euro di media di cui invece beneficerebbero i 19 milioni di famiglie proprietarie di case. E' l'Ufficio studi della Cgia a fotografare lo squilibrio che un taglio orizzontale dell'imposizione fiscale sulla casa comporterebbe per i contribuenti.

Non solo. Secondo i calcoli degli artigiani di Mestre, infatti, lo 'sconto' scenderebbe a 120 euro per case accatastate come A3 , abitazioni di tipo economico, che per i possessori di abitazioni di tipo signorile, o di una villa, si trasformerebbe in un risparmio di circa 1.830 euro. Un 'cadeau' che potrebbe sfiorare i 2.280 per i proprietari di castelli.

Ma a scatenare la perplessità della Cgia anche l'impatto complessivo della manovra e la reperibilità di risorse consistenti. “L’azzeramento della Tasi sulla prima casa ammonterà 3,4 miliardi di euro a cui si aggiungono i 91,2 milioni per l’abolizione dell’Imu sulle abitazioni di lusso, i 3,2 milioni di euro di l’Imu sui fabbricati rurali , gli 897 milioni per i terreni agricoli e i 250 milioni per il taglio Imu sui cosidetti "imbullonati", calcolano gli artigiani di Mestre per i quali, alla fine "verranno a mancare 4,6 miliardi di euro di gettito che, per il momento, non sappiamo ancora come saranno reperiti”.

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