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La stima dell'Ocse, nel 2015 in Europa fino a un milione rifugiati

22 settembre 2015 | 11.23
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(Infophoto) - INFOPHOTO
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Nel 2015 nell'Unione Europea si toccherà "un livello senza precedenti di richiedenti asilo e rifugiati" con un numero di procedure in crescita fino a un milione: "l'immigrazione permanente legale è paragonabile a quella osservata negli Stati Uniti". Lo l'Ocse in un rapporto sulle prospettive migratorie.

Nel documento si legge anche come "i paesi dell'Ocse debbano affrontare una crisi umanitaria senza precedenti" con "costi umani spaventosi e inaccettabili" e "in questo contesto è necessaria una strategia politica globale", con strumenti di lungo termine.

"Rimanere passivi davanti all'emergenza - aggiunge l'Ocse - potrebbe compromettere gli sforzi per migliorare la situazione a lungo termine, alimentando un senso di disagio nei confronti dell'emigrazione, quali che siano le cifre reali"

Il rapporto evidenzia come nel 2014 le domande d'asilo nell'area Ocse siano aumentate del 46% superando quota 800 mila per la prima volta dall'inizio degli anni 90. "I dati preliminari per il 2015 indicano che questo sarà un anno record: i principali paesi di destinazione sono Germania, Stati Uniti, Turchia, Svezia e Italia" mentre "la Francia è solo sesta, dopo essere stato a lungo uno dei primi tre paesi di destinazione".

Mattarella: "Mantenere alta solidarietà" - E' indispensabile "mantenere sempre alta la solidarietà e la sua concreta applicazione nell'Unione europea" di fronte all'emergenza immigrazione, a maggior ragione dopo i dati dell'Ocse che parlano per il 2015 di più di un milione di rifugiati in Europa. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al termine della seconda giornata della riunione del Gruppo Arraiolos, il vertice informale dei Capi di Stato dell'Unione europea.

Gentiloni e l'Ungheria - "E' impressionante il comportamento dell'Ungheria nei confronti dei migranti, è quasi uno schiaffo in faccia per noi che abbiamo creduto all'allargamento dell'Unione europea". Così il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervenendo a una tavola rotonda nell'ambito del Prix Italia.

"La strada della risposta politica non è della cancellazione ma della gestione del fenomeno", ha aggiunto il ministero secondo cui è necessaria "una flessibilizzazione delle regole di Dublino. Dublino va difesa ma senza distruggere Schengen. Contribuiamo con l'informazione - ha concluso - a rendere più informata e consapevole l'opinione pubblica di cosa succede nel mondo perché se si capisce il fenomeno dell'immigrazione si possono dare risposte civili".

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