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Estate 2015

Turismo, Federalberghi esulta: "Da giugno a settembre +4% presenze"

08 ottobre 2015 | 11.22
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Turisti a Roma (Infophoto) - INFOPHOTO
Turisti a Roma (Infophoto) - INFOPHOTO

Turismo italiano in crescita, questa estate, con un +4% di presenze alberghiere da giugno a settembre. E dall'inizio dell'anno - secondo i dati diffusi da Federalberghi - l'aumento è del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nel dettaglio, i pernottamenti degli italiani sono cresciuti nei primi nove mesi del 2,8% e quelli degli stranieri hanno registrato un incremento del 3,6%.

L'associazione sottolinea, tuttavia, come pesi l'incertezza dell’intero settore che affligge i bilanci delle imprese ricettive. I dati dell’occupazione nel comparto alberghiero segnano infatti una flessione dei lavoratori dell’1,3%, suddiviso in un -0,6% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -1,9% di lavoratori a tempo determinato.

Il dato positivo incassato tra giugno e settembre, però, non deve essere preso "a pretesto per tassare ulteriormente un settore - commenta il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - che si sta rialzando a fatica la testa e producendo ricchezza per il Paese lo deve alla professionalità ed al sacrificio di decine di migliaia di imprenditori e centinaia di migliaia di lavoratori".

"Il riferimento - spiega Bocca - è relativo all’ipotesi circolata in questi giorni di aumentare l’imposta di soggiorno che, tra l’altro, è già la più alta in Europa e per la quale inviterei il governo a fare i controlli e far pagare la tassa a tutti quelli che la devono pagare a cominciare dai bed and breakfast abusivi (ne spuntano ogni giorno di nuovi) e agli affitti brevi di seconde case (anche di una sola notte). Per il solo Giubileo straordinario il Censis ha stimato un rischio per gli affitti in nero che potrebbe arrivare a 40 milioni di euro in meno di incassi fiscali".

Altro tema, aggiunge Bocca, "al quale guardiamo con attenzione e preoccupazione, è il percorso di modifica della tassazione sugli immobili. L'Imu più la Tasu pagati nel solo 2014 dal comparto ammonta a circa di 893 milioni di euro, pari a 817 euro per ciascuna delle 1,1 milioni di camere esistenti nei circa 34 mila alberghi italiani. La proposta che avanziamo è di riconoscere la tipicità dell'immobile alberghiero, che costituisce un investimento ad uso produttivo, al pari dei cosiddetti imbullonati che si prevede di esentare, aumentando la deducibilità degli importi pagati dalle strutture ricettive.

"Infine - aggiunge Bocca - c'è la promozione, attività senza la quale il recupero registrato quest’anno rischia di dissolversi già nei primi mesi del 2016. Non possiamo infatti riposare sugli allori e riteniamo come sarebbe ora che l’Enit, appena riformato, venisse messo in condizioni di operare attivamente, altrimenti ne soffrirà l’intero sistema turistico nazionale", conclude il presidente.

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