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Nautica: brand di eccellenza verso Confindustria, governo presti attenzione

27 ottobre 2015 | 18.35
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Nautica: brand di eccellenza verso Confindustria, governo presti attenzione

Ridare la reputazione che il settore merita. Questo il principale obiettivo degli oltre 40 brand di eccellenza dell'industria nautica italiana riuniti nella nuova associazione 'Nautica Italiana' che oggi, a Milano, hanno presentato il 'Manifesto della Nautica Italiana'.

Si tratta di nove proposte rivolte al governo per sbloccare il mercato interno e dare slancio ed occupazione al settore. "Dalla valorizzazione del prodotto e del servizio nautico alle azioni di supporto dell'export, alle misure per il rilancio del mercato domestico, il manifesto include anche 'Nautica 365', un progetto strategico per estendere a 365 giorni all'anno l'impegno per il settore", spiega il presidente Lamberto Tacoli. Tre i pilastri portanti: "proposte legislative concrete per supportare la crescita, traduzione della Carta dei valori in strumenti concreti, con la creazione del 'contratto etico' e una nuova strategia di eventi per il comparto".

Nata circa due mesi fa, l'associazione rappresenta oltre l'80% del valore della produzione della cantieristica italiana e un fatturato complessivo che supera 1,2 miliardi di euro. Un "settore trainante - sottolinea il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi - ma tra i più bastonati, che meriterebbe più attenzione dal governo". Anche, sottolinea, "nell'interesse del Paese". Basti pensare che dai 6,4 miliardi di euro di fatturato del 2008 si è arrivati a toccare i 2,5 attuali. Ecco perché, avverte Squinzi, "occorre un cambio di passo" che nell'immediato si concretizzerà nella "formalizzazione, entro il più breve tempo, dei rapporti tra Nautica Italiana e Confidustria".

Tra le proposte contenute nel manifesto di Nautica Italiana, oltre a una definitiva semplificazione della burocrazia e delle norme, si chiede in particolare di anticipare i controlli a terra invece che in mare, una moratoria dei controlli a bordo fino all’adozione del 'registro telematico', l'istituzione di un registro italiano per i grandi yacht commerciali, una normativa per i titoli professionali in linea con quella degli altri Paesi europei e l'applicazione dell'Iva al 6,6% per il noleggio delle navi da diporto. "Lavorando a fianco delle istituzioni - aggiunge Tacoli - si potrebbe garantire un risultato concreto e importante per il settore nautico e quindi per l'occupazione, a fronte di un minimo impatto economico per lo Stato".

Ampio spazio è dedicato poi allo sviluppo di nuovi eventi, da realizzare in collaborazione con partner professionali. Un piano la cui tempistica di sviluppo (primavera/estate) tiene conto dell’opportunità di fornire delle anteprime rispetto al calendario dei principali boat show europei, la cui collocazione geografica risponde alla necessità di ottimizzare l’organizzazione logistica degli operatori.

Punto cardine di tale strategia, l’organizzazione di due grandi eventi espositivi: il primo dedicato alla piccola e media nautica, dal taglio B2b, che potrebbe avere luogo in primavera, in Liguria o in Toscana; l'altro, più social e internazionale, dedicato alla grande nautica, B2c. Da programmare idealmente in estate, dovrebbe tenersi in Campania o in Sardegna. Parallelamente, l'associazione sta lavorando allo sviluppo di format innovativi di presidio dei principali eventi esteri per la promozione di 'Italian Yachting Lifestyle' e a un programma di iniziative collaterali ai grandi eventi "per far vivere la nautica come cultura, oltre che come prodotto, per 365 giorni all’anno".

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