Il Gruppo Codere, multinazionale spagnola leader nel settore del gioco privato, ha registrato nel terzo trimestre un fatturato di 415,1 milioni di euro (+18%) mentre nei primi nove mesi dell’anno i ricavi operativi sono aumentati del 21% pari a 1,22 miliardi di euro, principalmente grazie agli incrementi registrati in Argentina, Messico e Italia, all’apprezzamento del peso argentino e messicano rispetto all’euro, e all’incremento di macchine installate in questi mercati. In una nota il gruppo sottolinea come nel terzo trimestre l'Ebitda normalizzato ha raggiunto i 73,9 milioni con un incremento del 30,1% rispetto ai 56,8 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente.
Nei primi nove mesi dell’anno l’Ebitda è cresciuto di 60,6 milioni (41%) rispetto all’anno precedente fino a raggiungere i 210,2 milioni con un margine salito al 17,2% (+2,4 punti sul 2014). Come conseguenza di questi miglioramenti, il Risultato Operativo ha raggiunto i 38 milioni nel trimestre, e i 102,9 milioni nell’accumulato annuale, a fronte delle perdite registrate nel terzo trimestre dell’anno precedente e i 6,8 milioni di utili dei primi nove mesi del 2014.
Il Gruppo ha registrato una perdita di 25 milioni nel trimestre, con una riduzione del 65% rispetto a quella registrata nel 2014, mentre nei primi nove mesi il risultato negativo è stato di 73,7 milioni rispetto alla perdita di 135,7 milioni nello stesso periodo del 2014.
Quanto al processo di ristrutturazione finanziaria di Codere, la compagnia conferma di lavorare, insieme ai suoi creditori, al piano concordato nel 'Lock up Agreement': il prossimo 4 Dicembre avrà luogo una Giunta Straordinaria degli Azionisti e il 14 Dicembre sarà convocata una riunione degli obbligazionisti.
In dettaglio, in Italia il fatturato è aumentato dell’ 8% tanto nel trimestre come nell’accumulato annuale, fino a raggiungere i 207 milioni, dovuto tanto alla crescita della raccolta media giornaliera per macchina di nostra gestione, quanto all’incremento del parco macchine AWP e videolottery. Tuttavia l’aumento della pressione fiscale nel settore fa si che questa crescita non si sia trasformata in un beneficio operativo.L’EBITDA normalizzato ha raggiunto i 16,8 milioni nei primi nove mesi dell’anno, portando ad una perdita del 24% rispetto all’esercizio precedente.
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