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Domani il lancio di Vega, Italia protagonista nella missione Lisa Pathfinder

01 dicembre 2015 | 16.51
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Lisa Pathfinder sul Vega (Foto ESA)
Lisa Pathfinder sul Vega (Foto ESA)

Conto alla rovescia per il lancio di Vega con a bordo la missione del satellite Esa Lisa Pathfinder che vede l'Italia protagonista nello studio delle onde gravitazionali, con un importante contributo dell'Agenzia Spaziale Italiana. Il lancio è previsto domani alle 05,00 circa del mattino, ora italiana, dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana francese. L'obiettivo della missione Lisa Pathfinder ha un compito molto preciso ed ambizioso: aprire la strada alla costruzione di un vero e proprio osservatorio spaziale delle onde gravitazionali che dovrebbe essere pienamente compiuto entro il 2034 con il lancio della missione e-Lisa.

"A questo punto, se ci sono, come la teoria di Einstein prevede, difficilmente potranno passare inosservate" afferma il presidente dell'Asi, Roberto Battiston. "Le onde gravitazionali sono l'ultima frontiera dell’astrofisica: la traccia a tutt'oggi inafferrabile della forza più elusiva che permea il nostro Universo". "Elusiva al punto -osserva Battiston- che solo quando da tranquille onde diventano veri e propri tsunami, a seguito di eventi gravitazionalmente catastrofici come, per esempio, la collisione fra due buchi neri, possiamo sperare di registrarne le increspature. E il sistema messo a punto dall’Agenzia Spaziale Europea sembra aver tutte le carte in regola per riuscirci".

Lisa Pathfinder è il precursore tecnologico dell’osservatorio spaziale di onde gravitazionali pianificato dall’Esa come terza grande missione nel suo programma scientifico Cosmic Vision. In particolare, la sonda intende mettere alla prova il concetto di rivelazione di onde gravitazionali dallo spazio dimostrando che è possibile controllare e misurare con una precisione altissima il movimento di due masse di prova (in lega d’oro e platino) in una caduta libera gravitazionale quasi perfetta, che verrà monitorata da un complesso sistema di laser.

La missione è stata realizzata con un importante contributo italiano, sia scientifico che tecnologico. I sensori inerziali, strumenti di alta precisione di fondamentale importanza per la sonda, sono stati realizzati dall’Agenzia Spaziale Italiana con prime contractor industriale Cgs-Compagnia Generale per lo Spazio su progetto scientifico dei ricercatori dell’Università di Trento con a capo il Principal Investigator Stefano Vitale, dell’Infn. Alla missione partecipa anche il gruppo Finmeccanica: uno dei contributi di Selex Es è il sistema di micro-propulsione a gas freddo.

Per Lisa Pathfinder, anche la joint venture Telespazio (Finmeccanica (67%) e Thales (33%) ha contribuito alla missione attraverso la sua controllata Telespazio Vega Deutschland. L'azienda ha contribuito, ed è ancora coinvolta, nella missione attraverso entrambe le soluzioni software e servizi operativi al Centro operativo spaziale europeo (Esoc) a Darmstadt. Il lancio che porterà Lisa in orbita è il sesto della carriera del Vega. Il lanciatore europeo ha, infatti, inaugurato la sua vita operativa nel febbraio 2012 portando in orbita il satellite Lares, payload principale, le missioni Almasat-1 e i sette CubeSats. Il progetto di Vega ha visto la luce in Italia ed è uno dei fiori all’occhiello della nostra industria. La società Elv (costituita al 70% dal gruppo Avio e al 30% dall'Agenzia Spaziale Italiana) è responsabile del lanciatore nel suo complesso, mentre il gruppo Avio (Cinven 81% Finmeccanica 14% Top management 5%) è responsabile dello sviluppo e realizzazione dei quattro stadi. Il progetto del lanciatore Vega è nato in Italia e in seguito è stato fatto proprio dall'Agenzia Spaziale Europea. L'Italia ha sostenuto il programma di sviluppo con il 65% dei finanziamenti, seguita dalla Francia con circa il 12,5%. Allo sviluppo di Vega hanno partecipato con quote minori anche Spagna, Svezia, Svizzera e Paesi Bassi.

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